Imboscata dal Governo Meloni: l’importo non è uguale per tutti | La brutta sorpresa direttamente dallo stipendio

L'importo non è uguale per tutti
L’importo non è uguale per tutti: batosta di Meloni (sicilianews24.it / ansafoto)

Un importo diverso da persona a persona, la notizia è ufficiale

Una delle speranze più intense degli italiani, soprattutto delle famiglie che hanno difficoltà economiche, è quella di riuscire a rientrare in qualche bonus. Il governo Meloni, così come i precedenti, ha infatti proposto ed approvato diverse forme di sostegno economico per chi ne ha più bisogno: per ottenerle, però, è necessario rispettare determinati requisiti.

Un dei bonus più attesi è quello dei 100 euro in busta paga, che consiste in un trattamento integrativo rivolto a chi ha redditi compresi tra 8174 e 15.000 euro. Chi invece ha un reddito tra 15mila euro e 28mila euro godrà di un bonus da 100 euro solo nel caso in cui le detrazioni spettanti superassero l’imposta dovuta.

Oggi, però, scopriamo un dettaglio non piacevole: non tutti riceveranno il medesimo importo, in merito a questo bonus. Il nodo riguarda le due tipologie di reddito che si trovano in busta paga, quello imponibile fiscale e quello imponibile contributivo o previdenziale.

Differenze tra imponibile fiscale e contributivo

L’imponibile contributivo, o previdenziale, è quello sul quale si calcolano i contributi Inps. Si compone di tutte le voci di competenze che sono presenti nel corpo della busta paga: qu non vengono considerati la maternità e la malattia, poiché vengono erogati dall’Inps e su questi non vanno versati i contributi. L’imponibile fiscale, invece, è la parte di reddito su cui si versano le imposte, quindi concorre alla formazione del reddito sul quale si paga l’Irpef. Questo è pari all’imponibile previdenziale al quale, però, vengono sottratti i contributi Inps dovuti.

In merito al bonus da 100 euro in busta paga, a darne diritto non è l’imponibile contributivo ma quello fiscale. Non bisogna però fare riferimento al reddito dell’anno precedente, ma a quello che il datore di lavoro presume che si percepirà nell’anno corrente.

L'importo non è uguale per tutti
L’importo non è uguale per tutti: batosta di Meloni (sicilianews24.it / pexels)

Ci saranno differenze

Poiché quindi la spettanza dei 100 euro come trattamento integrativo si basa sul presunto reddito di lavoro dell’anno in corso, di fatto anche nel caso in cui non venisse riconosciuto a causa di presunzioni poi rivelatasi errate verranno poi riconosciute maggiori detrazioni fiscali in sede di dichiarazione dei redditi.

Due persone con il medesimo imponibile fiscale, quindi, potrebbero trovarsi in due situazioni diverse in base a ciò che il datore di lavoro presume che accadrà nel corso di quell’anno.