Illecito uso dei fondi per i gruppi parlamentari: 83 deputati indagati

PALERMO, 14 GEN – Sono 83 i deputati regionali – in
carica e delle scorse legislature – indagati nell’inchiesta
della Procura di Palermo sull’uso illecito dei fondi per i
gruppi parlamentari. L’accusa…

PALERMO – 83 i deputati regionali incarica e delle scorse legislature indagati nell’inchiesta della Procura di Palermo sull’uso illecito dei fondi per i gruppi parlamentari. L’accusa è peculato. Oltre ai parlamentari sono inquisiti 14 consulenti e dipendenti dei gruppi. L’indagine ha scandagliato la penultima e la terzultima legislatura.
La notizia è stata data in aula da Antonello Cracolici (Pd):”Indagato come capogruppo. Non mi viene contestato di aver messo un euro in tasca”.

I tredici ex capigruppo indagati sono: Giulia Adamo, Nunzio Cappadona, Antonello Cracolici, Francesco Musotto, Rudy Maira, Nicola Leanza, Nicola D’Agostino, Giambattista Bufardeci, Marianna Caronia, Paolo Ruggirello, Livio Marrocco, Innocenzo Leontini e Cataldo Fiorenza.

C’è persino l’acquisto dei fumetti Diabolik, per un totale di 179 euro, tra le spese rimborsate dall’Assemblea regionale siciliana a uno dei 97 tra deputati, ex deputati e collaboratori indagati nell’ambito dell’inchiesta per le spese pazze effettuate dai gruppi parlamentari siciliani. L’acquisto dei Diabolik è stato fatto dall’ex deputato Fli Livio Marrocco che è accusato di avere “richiesto e ottenuto il rimborso di spese sostenute per finalità non istituzionali per l’importo complessivo di euro 13.975,08”, come si legge nell’avviso di garanzia notificato martedi al politico.

Tra i rimborsi ci sono anche ‘regalie’ per 1.782,20 euro, ma anche la consumazione di pranzi e cene presso ristoranti vari (per 5.057,60 euro), e poi consumazioni effettuate presso il bar e il ristorante dell’Assemblea Regionale, per 97,25 euro. E ancora consumazioni effettuate presso bar e caffetterie vari (per 397,30 euro), “spese non altrove classificabili” come l’acquisto di un IPad, pranzi di Pasqua, acquisto di pasta fresca, abbigliamento, articoli da profumeria, ottica, lavanderia, erogazioni liberali, revisione motociclo personale, per l’importo complessivo di euro 1.651,43 euro, come soggiorni in località varie con una donna “formalmente non legata da alcun rapporto con il Gruppo Parlamentare Fli”.

Spuntano ancora spese “riguardanti esponenti del Partito Fli” per 1.463,50 euro e “spese politico-elettorali (riguardanti l’organizzazione della Convention di Erice, per 2.666,40 euro) oltre al pagamento di un buffet, per 680 euro presso la fiera di Milano in occasione del Convegno del Partito Futuro e Libertà svoltosi in data 11-13 febbraio 2011. Marrocco, come risulta dall’inchiesta, avrebbe poi utilizza l’autovettura del Gruppo Fli, modello Audi, condotta dal proprio autista personale “per i trasferimenti dalla propria residenza alla sede dell’Assemblea Regionale e viceversa”.

Nell’avviso di garanzia a carico di Livio Marrocco, e che fa riferimento alla scorsa legislatura, i magistrati che coordinano l’inchiesta contestano all’ex deputato Fli di avere “con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso: richiesto e percepito, con più disposizioni e assegni bancari emessi dal capogruppo Giulia Adamo (anche lei indagata ndr), ovvero da Guglielmo Scammacca della Bruca, autorizzato a operare sui conti correnti bancari del Gruppo, una somma complessiva di 9.700 euro, rientrante nel contributo ‘unificato’ del Gruppo, a titolo di non meglio specificati contributi erogati per il finanziamento della propria attività politico-parlamentare”. “In ordine a tale somma, erogata in più soluzioni – dicono i magistrati – il deputato non ha consegnato al Gruppo di appartenenza alcun tipo di documentazione fiscale, contabile ed extra-contabile”.

C’è poi il gruppo parlamentare Pd che tra ‘regalie’, ‘omaggi’ e ‘regali di nozze’ ha chiesto e ottenuto rimborsi per oltre 73.000 euro. Come risulta dall’avviso di garanzia notificato all’ex capogruppo del partito Antonello Cracolici, oggi presidente della Commissione Affari istituzionali all’Ars, il politico avrebbe “disposto, attraverso l’indebito utilizzo del contributo unificato del Gruppo Pd, il pagamento ovvero il rimborso di diverse spese inerenti a ‘regalie’ varie, brindisi augurali, biglietti augurali, strenne pasquali e natalizie, panettoni, cesti natalizi, ecc., per l’importo complessivo di 49.931,29 euro” a cui vanno aggiunti, secondo i pm sempre “attraverso l’indebito utilizzo del contributo unificato del Gruppo”, i rimborsi di diverse spese inerenti a regali di nozze, per l’importo complessivo di 5.990 euro. Cracolici, che martedi in piena discussione della Legge Finanziaria ha annunciato al Parlamento di avere ricevuto l’avviso di garanzia per peculato, è inoltre accusato di avere disposto il pagamento delle fatture emesse dalla Hassio Servizi, società affidataria del servizio bar e ristorante all’interno dell’Assemblea Regionale, per consumazioni effettuate dai Deputati e dai dipendenti del Gruppo Parlamentare Pd, per l’importo complessivo di euro 73.037 euro. E poi una pioggia di pagamenti per collaboratori, legali, per l’importo complessivo di 50.000 euro. E ancora soldi per l’erogazione di contributi ad associazioni e comitati locali, per l’importo complessivo di 6.720 euro. Oltre a spese “effettuate per conto di singoli deputati o membri di commissione, per l’importo complessivo di 10.124,30 euro”. Altri 4.700 euro sono stati pagati a una societ’ per una cena politico-elettorale avvenuta il 19/10/2010, presso Villa Alliata di Palermo.

Ci sono anche quasi 5mila euro in cialde di caffè tra le spese pazze. Il tutto, secondo i magistrati, usando i fondi destinati ai partiti n maniera illecita. In particolare, dall’avviso di garanzia notificato all’ex deputato Udc Rudy Maira, risulta che il gruppo nel periodo gennaio 2009-dicembre 2010, ha speso al bar di Palazzo dei Normanni l’importo complessivo di 15.292,70 euro. Non solo. Sono state acquistate 23 ceste “personalmente commissionate da Maira” per l’importo complessivo di 2.086,60 euro. E poi ci sono le cialde di caffè. Spesi complessivamente 4.727,04 euro, come risulta dalle fatture. Gli uomini della Guardia Finanzia hanno spulciato documenti contabili del gruppo Udc e hanno poi scoperto il pagamento, attraverso bonifico bancario del 29/06/2010 recante la causale “scontrino fiscale” di “non meglio specificati acquisti effettuati presso la ‘Gioielleria Palumbo’, per complessivi euro 2.000”. E poi ancora 2.300 euro spesi per l’acquisto di vino. E spuntano anche quasi 60.000 euro per “rimborso autovettura”.

E ancora…acquisti per oltre 7.000 euro fatti in una gioielleria di Modica, nel ragusano, ma anche due piatti di cristallo comprati in una gioielleria di Palermo per 210 euro e sei tazze e un candelabro acquistati sempre a Palermo per la somma di 486 euro. Sono soltanto alcuni degli acquisti fatti dal gruppo Pdl dell’Assemblea regionale siciliana e spulciati dalla Guardia di finanza nel’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Procura di Palermo per le spese pazze dei gruppi parlamentari. Particolarmente affezionato alle gioiellerie il Pdl come risulta dall’avviso di garanzia notificato a Innocenzo Leontini, ex capogruppo del gruppo. Ci sono anche 18 lettori dvd acquistati nel 2009 per un importo di 1.728 euro. E poi l’acquisto di libri effettuato presso la libreria Flaccovio di Palermo per 330 euro. Sullo scontrino non fiscale emesso dalla libreria in data 10/11/2011, ‘riportata la dicitura, manoscritta, ‘computer’ e ‘libri On. Alfano’. E ancora fiori per un importo di euro 150. Sullo scontrino fiscale, emesso il 30/07/2009, ‘ riportata la dicitura manoscritta ‘On. Caronia cesto per nascita’. E ancora l’acquisto di 14 panettoni e 28 bottiglie di spumante per 237 euro. Ma Leontini ha inserito tra i rimborsi anche il pagamento di una multa per 51 euro e il bollettino intestato a Serit per 67,75 euro.