Il Toro non si fa matare e condanna gli etnei con un poker

L’annata negativa dei rossazzurri continua. Dopo la settimana di sosta che era servita a recuperare energie ed uomini per la causa salvezza, gli etnei cedono pesantemente all’Olimpico di Torino per 4-1. Una sconfitta senza attenuanti per De Canio e i suoi che pagano approccio sbagliato, errori difensivi, mentalità e fragilità. Di fronte sicuramente un buon Toro ma nulla di trascendentale.

De Canio opta per il solito 4-3-3 con il rientro di Plasil in mediana mentre Barrientos parte dalla panchina. Di fronte lo spauracchio Cerci. Ma l’inizio è drammatico. Subito un palo di Immobile prima dell’infortunio alla testa di Alvarez che comunque decide di rimanere sul terreno di gioco. Forse dalla distrazione causata dal problema al compagno, Legrottaglie regala letteralmente il pallone ad Immobile che solo davanti ad Andujar insacca. Il Catania accenna una timida reazione ma ancora su uno svarione difensivo regala il raddoppio ad El Kaddouri su assist involontario di Guarente. De Canio così decide di cambiare tutto a 13 minuti dall’intervallo: fuori Castro e Guarente, dentro Barrientos e Leto ed un 4-3-1-2 offensivo.

L’intervallo vede uno sprazzo di luce con il mancato rigore su Basha e il conseguente sinistro di Leto che vale il 2-1. A pagarne le conseguenze è mister Ventura cacciato via da Tommasi. Il Toro sembra innervosirsi ma i rossazzurri non ne approfittano e riescono nell’impresa di far chiudere il match agli avversari. Prima Moretti stacca solo soletto su un angolo, poi è El Kaddouri ad insaccare facile dopo un ingresso prorompente di Immobile in area di rigore. Un 4-1 che pesa con ancora mezzora da giocare ma senza una vera squadra in campo. Il resto del match è accademia dei granata che portano a fondo la loro missione. Un risultato tremendo che lascia il Catania in fondo alla classifica insieme al Chievo. Domenica prossima al Massimino arriva il Milan e per l’occasione la società ha deciso il ritiro anticipato.