Il Torino batte di misura il Verona, decide Pobega
TORINO (ITALPRESS) – Operazione sorpasso compiuta per l’ex Juric. Il suo Torino gioca solo un tempo e batte 1-0 un Hellas Verona in 10 uomini. Pobega e compagni salgono a 25 punti, a +2 proprio dalla squadra di Tudor a cui non basta la prova d’orgoglio in una serata iniziata male, a causa del forfait di Barak nel riscaldamento.
La prima chance da gol della partita è del Torino: al 13′ Pobega si sovrappone sulla fascia e crossa per Praet che da due passi manca il contatto col pallone dell’1-0. All’Olimpico è il confronto diretto tra due allenatori della stessa scuola: moduli a specchio, principi di gioco simili, con un sistema di marcature a uomo e pressing intenso, con tanto di podio condiviso per miglior media punti col Verona in Serie A (1.24 per Juric, 1.64 per Tudor, oltre agli 1.26 di Prandelli). Solo l’Atalanta (157) conta più recuperi offensivi del Verona (154) ma al 22′ è la formazione di Juric a sfruttare il pressing nelle zone lontane di campo: Sanabria al limite dell’area ruba palla a Magnani che lo trascina a terra per i pantaloncini, l’arbitro Fabbri inizialmente concede il giallo ma, dopo essere stato richiamato al monitor, cambia colore del cartellino e lascia in 10 gli ospiti.
La svolta definitiva del match si concretizza sulla punizione successiva: sugli sviluppi del cross in area, Pobega raccoglie un pallone vagante e lo scaraventa in rete per l’1-0. Nella ripresa, il Torino non la chiude e al 48′, Faraoni fa suonare l’allarme nella retroguardia granata: scatto in profondità e conclusione di destro con Milinkovic-Savic che devia sul palo. Juric nel finale mette forze fresche per superare il momento di difficoltà: dentro Aina, Buongiorno e Mandragora. Ma il Torino rischia di farsi male da solo con un dribbling rischiosissimo in area all’87’ di Milinkovic-Savic, che riesce all’ultimo ad anticipare il neo entrato Cancellieri. Nel recupero è decisivo lo “schiaffo” dello stesso portiere serbo, che nega la gioia del gol a Ceccherini (su colpo di testa). È l’ultimo brivido per Juric, che salva i tre punti ma non la prestazione.