di Francesco Costanza
Per la ricostruzione fu incaricato il Duca di Camastra Giuseppe Lanza (1630-1708) rappresentante del regio governo Spagnolo, un’intervento urbanistico di tali proporzioni richiese la collaborazione di persone competenti, dal matematico netino Giovan Battista Landolina all’architetto militare Giuseppe Formenti, ma la realizzazione vera e propria fu affidata ai migliori architetti dell’epoca, Rosario Gagliardi, Vincenzo Sinatra, Paolo Lambisi e Antonio Mazza, che con l’aiuto di abili capi mastri e scalpellini riuscirono a trasformare un sogno in una delle realtà più espressive di bellezza e maestosità come mai prima di quel tempo, il tardo Barocco Siciliano, un panorama di esuberanza creativa, riccamente adorna di sculture e innumerevoli decori, nuovi impianti urbanistici con ampie prospettive scenografiche, in definitiva questi grandi artisti trovarono un’abbondanza di opportunità che furono gestite al meglio, esprimendo uno stile sofisticato del Barocco Siciliano , in esso viene racchiuso il culmine e l’ultima fioritura del Barocco Europeo, con queste motivazioni nel 2002 il Val di Noto venne considerato e inserito tra i siti della World Heritage List, Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Il Val di Noto con le sue otto città gioiello, (Caltagirone, Militello, Catania, Modica, Noto Palazzolo, Ragusa e Scicli) nel corso degli anni è divenuta meta turistica d’eccellenza e migliaia di visitatori vi accorrono da ogni parte del mondo.
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