Il tardo Barocco siciliano
Dopo il terremoto del 1693, il Val di Noto come un’Araba Fenice risorse dalle sue ceneri, in uno splendore che ancora il mondo non conosceva.
di Francesco Costanza
La storia Siciliana ricorda un tragico evento avvenuto nel 1693,causato da un forte terremoto e da spaventose eruzioni vulcaniche dell’Etna, l’epicentro fu registrato a Noto rimasta completamente distrutta dal sisma, le città e i paesi danneggiati riguardavano tutto il sud-est della Sicilia conosciuta come il Val Di Noto, nel disastro oltre 100.000 persone persero la vita , ingenti i danni ai monumenti Arabo-Normanni con preziose testimonianze bizantine di incalcolabile valore. Ma con grande stupore e meraviglia il Val di Noto come un’Araba Fenice risorse dalle sue ceneri, in uno splendore che ancora il mondo non conosceva, la sontuosità di ciò che stava per sorgere era chiaramente impressa nella mente di grandi uomini della Sicilia di quel tempo, e rappresenterà per le generazioni future un eccezionale testimonianza dell’arte e dell’architettura.
Per la ricostruzione fu incaricato il Duca di Camastra Giuseppe Lanza (1630-1708) rappresentante del regio governo Spagnolo, un’intervento urbanistico di tali proporzioni richiese la collaborazione di persone competenti, dal matematico netino Giovan Battista Landolina all’architetto militare Giuseppe Formenti, ma la realizzazione vera e propria fu affidata ai migliori architetti dell’epoca, Rosario Gagliardi, Vincenzo Sinatra, Paolo Lambisi e Antonio Mazza, che con l’aiuto di abili capi mastri e scalpellini riuscirono a trasformare un sogno in una delle realtà più espressive di bellezza e maestosità come mai prima di quel tempo, il tardo Barocco Siciliano, un panorama di esuberanza creativa, riccamente adorna di sculture e innumerevoli decori, nuovi impianti urbanistici con ampie prospettive scenografiche, in definitiva questi grandi artisti trovarono un’abbondanza di opportunità che furono gestite al meglio, esprimendo uno stile sofisticato del Barocco Siciliano , in esso viene racchiuso il culmine e l’ultima fioritura del Barocco Europeo, con queste motivazioni nel 2002 il Val di Noto venne considerato e inserito tra i siti della World Heritage List, Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Il Val di Noto con le sue otto città gioiello, (Caltagirone, Militello, Catania, Modica, Noto Palazzolo, Ragusa e Scicli) nel corso degli anni è divenuta meta turistica d’eccellenza e migliaia di visitatori vi accorrono da ogni parte del mondo.