L’Università degli Studi di Palermo dovrà rimborsare a tutti gli idonei alla borsa di studio i 219 euro della tassa di iscrizione.
Lo ha deciso il Tar, accogliendo il ricorso presentato dalle associazioni studentesche contro una delibera del Cda del luglio 2014 che imponeva il pagamento della tassa anche a coloro che avevano presentato domanda per ottenere la borsa di studio.
«Questo il risultato della battaglia che – scrivono in una nota le associazioni – abbiamo portato avanti all’indomani della delibera contestata, presentando una diffida prima e il ricorso poi e chiedendo l’annullamento del provvedimento che gravava sul diritto allo studio dei nostri colleghi più economicamente disagiati. È una sentenza che aspettavamo da quest’estate, senza la quale sapevamo che tanti colleghi avrebbero avuto forti difficoltà a potere pagare una tassa che avrebbe comportato, per loro, un aumento dell’80 percento della contribuzione studentesca».
Per gli studenti «l’auspicio ora è che questa sentenza apra margini ampi di riflessione in merito alla condizione attuale del diritto allo Studio (in Italia e nella nostra Sicilia in particolare) e alla condizione economica dell’Ateneo palermitano, ulteriormente colpito dalle recenti rimodulazione nella ripartizione del Fondo di Finanziamento da parte del Ministero».
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