Il solarium “BoraBora” sotto sequestro nonostante il collaudo.Catanoso: “E’ una vergogna”

Acireale – Un vero e proprio “Fulmine a ciel sereno” per gli acesi che, stamattina, sono stati privati dell’unico solarium nella frazione di Santa Maria La Scala.

“Difforme al progetto”,questa la motivazione che ha spinto la capitaneria di porto a porre sotto sequestro la struttura,dopo un sopralluogo che ha messo in evidenza come la scaletta,le docce,le sedie,i tavolini non fossero previsti nel progetto.

1000741_10201724203609743_1954317145_nEppure il collaudo era stato fatto prima dell’apertura del solarium,non si capisce come mai adesso,questo venga messo in discussione.

Nel frattempo gli acesi non demordono,tantissime le manifestazioni di solidarietà tramite facebook,anche attraverso la creazione del gruppo “Giù le mani dal BoraBora”,ma non solo: questo pomeriggio i bagnanti acesi hanno letteralmente rotto i sigilli posti dalla capitaneria,usufruendo ugualmente della struttura.

Atteggiamento comprensibile se si pensa alle poche strutture esistenti nella zona, a tal proposito è partita anche una petizione reperibile al link: http://www.avaaz.org/it/petition/Togliere_i_Sigilli_al_Solarium_di_Santa_Maria_La_Scala/?copy

 

Solidarietà anche dal deputato Basilio Catanoso che in una nota scrive:

“E’ una vergogna: non è possibile che pezzi dello Stato, come la Capitaneria litighino tra loro. La Capitaneria deve essere al servizio della collettività e, in questo caso, del privato che ha realizzato l’investimento e dei cittadini fruitori del solarium, peraltro da settimane utilizzato senza che la stessa Capitaneria avesse rilevato nulla di difforme. Non possono pezzi dello Stato sembrare quasi dei nemici a caccia di scuse, magari alla ricerca di piccole difformità (che si possono anche verificare, in un ridotto progetto del genere) mantenute però nell’assoluto ambito di sicurezza verso i frequentatori. La Capitaneria avrebbe dovuto, semmai, venire incontro alle esigenze della collettività, facendo in modo di assicurare la fruibilità della piattaforma senza clamori, in questo caso eccessivi, sedendosi ad un tavolo con il Comune, il privato gestore e altri istituzioni pubbliche per capire come risolvere eventuali problemi. Inoltre, appare certamente strano che dopo un primo sopralluogo, il responsabile della Capitaneria sia tornato per il sequestro il giorno dopo la dichiarazione di revoca del collaudo da parte del professionista. Lo Stato, se pretende rispetto dai cittadini, deve prima pretenderlo dai propri rappresentanti: ho chiesto all’ammiraglio Di Michele un intervento al fine di garantire gli utenti e, al contempo, ricordare ai propri uomini che il primo impegno è quello di garantire e fortificare il rapporto tra cittadini e istituzioni”.