Il rientro di Conte: ”Ho sofferto molto. Il Palermo non merita il posto che occupa”

Palermo – Juventus e’ stata soprattutto la partita del rientro in panchina di Antonio Conte dopo quattro mesi di squalifica. Uno spettacolo nello spettacolo osserverebbe qualcuno.

di Christian Guzzardi

Palermo – Juventus è stata soprattutto la partita del rientro in panchina di Antonio Conte dopo quattro mesi di squalifica. Uno spettacolo nello spettacolo osserverebbe qualcuno. Ed in effetti l’attenzione mediatica per il ritorno del tecnico leccese è stata altissima. Innumerevoli cronisti sono giunti al Barbera da tutta Italia per documentare l’evento. Intanto la più importante emittente sportiva italiana puntava una telecamera esclusiva sull’allenatore bianconero per catturare le emozioni e le reazioni del rientro sul posto di comando.

Per tutta la partita Conte non smette mai di stare in piedi: si agita e incoraggia i giocatori per tutto il tempo nonostante la pioggia non accenni a diminuire. Novanta minuti in prima linea senza arretrare mai un attimo. Sul fischio finale poi l’abbraccio dei suoi ragazzi e la discesa negli spogliatoi a dirsi poi chissà che cosa. Dopo le tradizionali interviste televisive Conte si presenta in sala stampa con tanta voglia di parlare. Del resto già a Sky Sport aveva confidato che, in fondo in fondo, le interviste gli erano un po’ mancate. Moltissimi i ringraziamenti alla società e a tutto lo staff. “Carrera e Alessio sono stati bravissimi nel sostituirmi, il rapporto tra noi è stato simbiotico durante questi quattro mesi”.

A chi gli chiede cosa gli sia mancato di più, Conte risponde dicendo che gli è mancata soprattutto la possibilità di esercitare la sua professione. Allo stesso tempo però l’allenatore bianconero si dice arricchito da questa esperienza  dalla quale considera di aver guadagnato qualcosa. Conte definisce infatti la squalifica come un’esperienza formativa che gli ha permesso di conoscere meglio i suoi uomini e che gli ha regalato una maggiore consapevolezza sui punti di forza della sua squadra. “Ho dei giocatori speciale, una società speciale e forse un po’ speciale lo sono anch’io” – aggiunge. Conte dunque si dimostra molto soddisfatto della sua squadra che anche senza di lui in panchina ha saputo dimostrare una mentalità vincente qualificandosi al primo posto nel girone di Champions League e non perdendo mai la vetta della classifica della serie A.

Sulla vicenda giudiziaria entra poi in punta di piedi: “Ho sofferto molto ma tutto quello che dovevo dire l’ho detto. Sono anche stato deferito per questo, ho pagato 25 mila di multa”. Conte semmai dimostra di aver qualcosa da puntualizzare sul trattamento mediatico riservato Juventus durante la sua assenza. A tal proposito dice: “In questi quattro mesi si è dato molto più spazio ad altre realtà e  a ritorni di fiamma. Mi è dispiaciuto che si sia un po’ sottostimato ciò che ha fatto la Juve. E’ dallo scorso campionato che siamo in testa”. Anche se in maniera molto pacata queste parole appaiono molto critiche nei confronti di rivali storici come Inter, Fiorentina e Roma. Dopo una doverosa premessa la discussione si sposta poi sulla partita giocata contro il Palermo.

“Il Palermo è un’ottima società con buoni giocatori e un grande allenatore. Non si merita il posto che occupa attualmente in classifica”. Conte inoltre ammette come i rosanero ( storicamente sempre molto agguerriti contro gli juventini) abbiano messo in difficoltà la sua squadra soprattutto nel primo tempo. Tale autocritica viene confermata dal commento sul mancato raddoppio dei bianconeri. “Se  il Palermo avesse trovato un goal su calcio d’angolo al ’90, avrei convocato immediatamente il ritiro, ma per fortuna non è stato così”. La giornata particolare vissuta da Conte al Barbera si conclude – per lui – nella maniera migliore con la soddisfazione di essere tornato in campo da vincente (con lui la Juve mai sconfitta) e di aver dato una risposta ai critici e alle inseguitrici.