Il Recovery Plan incassa il primo ok: il 40% per opere al Sud

Arriva il primo ok dell’Europa al Recovery Plan italiano, il premier Mario Draghi ha annunciato l’intesa raggiunta con Bruxelles sul piano da oltre 200 miliardi da cui passa la ripartenza dell’Italia dopo la crisi peggiore del dopoguerra.

Impegno del ministro dell’Economia Daniele Franco in merito al Superbonus per l’edilizia al 110%: al momento le risorse lo garantiscono fino al 2022, ma il ministro ha assicurato di voler inserire la proroga anche al 2023 e che si procederà all’inserimento delle risorse nella legge di bilancio dopo attente valutazioni.

Il Consiglio dei ministri che deve esaminare il piano prima che il premier lo illustri lunedì e martedì alle Camere è ufficialmente convocato alle 10 del mattino: la bozza del testo, più di 300 pagine in cui si descrive l’Italia tra 5 anni, più verde e più digitale, ha bisogno ancora di aggiustamenti.

L’opposizione sparla invece di democrazia sospesa con Giorgia Meloni che accusa il governo di mancanza di informazioni: “anche l’indecenza ha un limite. Mancano meno di 48 ore dalle sedute parlamentari e il Recovery Plan non è stato ancora nemmeno pubblicato”.

Il 40 per cento circa delle risorse territorializzabili sono destinate al Mezzogiorno– sottolinea una nota di Palazzo Chigi – a testimonianza dell’attenzione al tema del riequilibrio territoriale. Il Piano è fortemente orientato all’inclusione di genere e al sostegno all’istruzione, formazione e occupazione dei giovani e contribuisce a ciascuno dei sette progetti di punta (European flagship) della Strategia annuale sulla crescita sostenibile dell’UE. Gli impatti ambientali indiretti sono stati valutati e la loro entità minimizzata, in linea con i principi che ispirano il NGEU”.

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