Il presidente dell’Ars Cascio: “Affiancare i cronisti senza padrone”

“La ricerca della verita’ e l’informazione libera hanno un costo altissimo, che molti grandi professionisti hanno pagato con un tributo di sangue. Credo sia dovere delle istituzioni…

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di redazione

Palermo, 3 mag. – “La ricerca della verita’ e l’informazione libera hanno un costo altissimo, che molti grandi professionisti hanno pagato con un tributo di sangue. Credo sia dovere delle istituzioni ricordarli per sostenere l’importanza dell’informazione imparziale e per affiancare chi con coraggio svolge il proprio ruolo di cronista senza vendersi a nessun padrone”. Lo ha detto il Presidente dell’Ars Francesco Cascio intervenendo alla Giornata della Memoria dei giornalisti uccisi da mafia e terrorismo.

“Il mio pensiero affettuoso oggi va a tutti i giornalisti che hanno perso la vita in modo violento e barbaro: dalle aggressioni della mafia, a quelle del terrorismo, alle guerre, che hanno attraversato la storia passata e recente, infatti, sono oltre 1800 i cronisti uccisi – ha detto- Ad Arlington, in Virginia, c’e’ un muro di vetro di 7 metri circa che ricorda i loro nomi”.

“Una giornata del ricordo deve pero’ essere vissuta anche come movente ispiratore di una maturazione interiore delle coscienze, affinche’ il sacrificio di quanti hanno dato la propria vita per ottemperare al loro dovere non sia fine a stesso, ma costituisca bensi’ un’occasione di consolidamento dei pilastri fondamentali della democrazia e il segno di una svolta positiva verso un sempre piu’ marcato progresso civile e sociale – ha proseguito Cascio – Ringrazio dunque l’UNCI (Unione Nazionale Cronisti Italiani) per aver voluto coinvolgere il Parlamento Regionale Siciliano in questa pregevole iniziativa e sono onorato di ospitare in questa sede i parenti e i familiari di quanti hanno saputo raccontare cronaca e storia con onesta’, impegno, coscienza e indipendenza. Il loro impegno e la loro deontologia devono essere da monito non solo per tutti noi, ma anche per i giovani che si affacciano a questa affascinante, quanto, pero’, difficile e impervia professione, non solo per perseguire la ricerca della verita’ e raccontare gli avvenimenti con imparzialita’, piuttosto che cio’ che e’ comodo, perche’ non possiamo nasconderci che in una societa’ dove il business ha preso il sopravvento, spesso, ”tiratura e odience” hanno sorpassato l’etica”.