Il ministero della pubblica amministrazione scrive a imprese

Far risparmiare 500 milioni l’anno alle imprese è possibile. A patto che esse conoscano – e utilizzino pienamente – le opportunità contenute nel decreto del Fare, il provvedimento varato ad agosto scorso. A questo scopo, il ministro per la Pubblica amministrazione e la semplificazione ha promosso un’iniziativa di comunicazione istituzionale rivolta alle imprese, che sarà realizzata in collaborazione con il sistema delle Camere di commercio.

Per la prima volta, a partire da oggi e nei successivi 10 giorni, infatti, poco meno di 4 milioni di imprese riceveranno al proprio indirizzo di Posta elettronica certificata o alla email comunicata al Registro delle imprese il link per consultare comodamente la “Guida alle semplificazioni del decreto del Fare”, un agile e snello vademecum realizzato dal Dipartimento della Funzione pubblica, nel quale vengono descritte tutte le diverse misure contenute nel provvedimento. Per le aziende, inoltre, c’è l’opportunità di approfondire e chiedere ulteriori chiarimenti a Linea Amica, il contact center attivato dalla Funzione Pubblica, raggiungibile anche al numero verde 803001.

Partner istituzionale di questa iniziativa sarà Unioncamere che, tramite gli strumenti messi a disposizione da InfoCamere, la società di informatica del sistema camerale, invierà agli oltre 3,7 milioni di indirizzi Pec delle imprese e ad ulteriori 200mila indirizzi di posta elettronica aziendale (in trance di circa 250mila email al giorno) il breve messaggio che consente di consultare la Guida e invita gli operatori economici a prendere parte alla consultazione on-line “Le 100 procedure da semplificare”.

Prende il via così la consultazione pubblica telematica sulle “100 procedure più complicate da semplificare”. Partecipare è semplice: basta compilare il questionario on-line disponibile sul sito della Funzione Pubblica (www.funzionepubblica.gov.it). Si potrà indicare la complicazione e fare una proposta per semplificarla. La consultazione resterà aperta fino al 15 dicembre 2013. Al termine, saranno pubblicate le graduatorie delle complicazioni più segnalate e un rapporto di sintesi sui risultati, sull’esempio della ‘top ten’ realizzata a livello europeo.

Un’adeguata politica di semplificazione può effettivamente ridurre gli oneri amministrativi che gravano sul sistema produttivo: lo conferma un monitoraggio effettuato dal Dipartimento della Funzione pubblica, in collaborazione con Unioncamere, sugli effetti delle norme che, tra fine del 2011 e il 2012 , hanno ridotto il numero dei certificati camerali. Dall’indagine è emerso che, grazie alla semplificazione, sono stati tagliati circa 900.000 certificati camerali all’anno, rispetto a quelli rilasciati alle imprese in precedenza. I risparmi per le imprese derivanti dal taglio dei certificati camerali sono stimati in circa 50 milioni di euro all’anno. I risultati del monitoraggio dimostrano nuovamente quanto l’informatizzazione possa contribuire alla riduzione degli oneri amministrativi a carico delle imprese e all’efficacia e velocità dell’azione di controllo della Pa.

I risultati conseguiti per quanto attiene i certificati camerali sono stati resi possibili, oltre che da disposizioni legislative, anche dall’attivazione di uno strumento che si sta rivelando prezioso per i rapporti tra le diverse pubbliche amministrazioni: si tratta di verifichepa.infocamere.it, il sito realizzato da InfoCamere per conto delle Camere di commercio (attivo dal 30 aprile 2012) che consente alle amministrazioni di ottenere il documento di verifica delle autocertificazioni fornite dalle imprese e gli elenchi di Posta elettronica certificata.

Per le amministrazioni accedere a queste informazioni è semplice e totalmente gratuito: basta infatti registrarsi fornendo gli estremi della Pa (codice Ipa e indirizzo di Pec) e ricevendo in cambio una user. Attualmente, sono attive 5.900 utenze per un totale di 4.397 amministrazioni (il 64% delle quali sono Comuni), che hanno ottenuto oltre 209mila documenti di verifica e quasi 3.300 elenchi Pec.