Il quotidiano Repubblica, edizione di Palermo ha pubblicato una storia di quelle che lasciano il segno. In Sicilia esiste una società regionale in liquidazione da più di tre anni; si chiama CIEM. La società non può essere liquidata definitivamente – udite udite – perché deve pagare gli stipendi ai dipendenti che sono distaccati in altre società regionali! Insomma, il personale è stato assunto per “chiamata diretta”, non ha più nulla da fare presso la CIEM in liquidazione e quindi è distaccato in altre società regionali ma, per calcolare la loro busta paga, si paga un consulente e, per assurdo, si mantiene in vita anche una società decotta. Questa perla di rigore e controllo della spesa pubblica costa al contribuente siciliano 400 mila euro all’anno, più il costo del consulente e dell’attuale liquidatore. Ma il bello deve ancora venire. Scrive Repubblica che il Direttore della società CIEM, regolarmente pagato sette mila euro netti al mese, è stato condannato in primo grado per falso in bilancio quando faceva il revisore dei conti all’AMIA; ed oggi che fa? Il revisore dei conti in un’altra società regionale! Evidentemente si tratta di una professionalità da non perdere. Scrive un saggio orientale che in Occidente ”viviamo come se non dovessimo mai morire e moriamo come se non avessimo mai vissuto”! Forse non conosce la Sicilia; qua nessuno ci deve insegnare come vivere!
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