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Il governatore Crocetta fa proprie tre proposte di Ance Sicilia

PALERMO – Il Presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha condiviso e fatto proprie tre proposte dell’Ance Sicilia, sulle quali ha anche rilanciato: mutui più economici per giovani coppie e fasce meno abbienti che intendono comprare la prima casa; sblocco di importanti opere pubbliche per 2,5 miliardi di euro; protocollo di legalità contro i ribassi anomali e le attività di riciclaggio nel settore degli appalti. Il governo regionale ha così avviato un confronto positivo con l’Ance Sicilia sulle azioni per superare la crisi del settore edile; confronto che l’associazione ritiene incoraggiante e che sarà costantemente aggiornato attraverso tavoli tecnici che sono già stati programmati.

Al termine del lungo incontro avuto con la delegazione dei costruttori guidata dal presidente Salvo Ferlito, Crocetta, accompagnato dagli assessori Nino Bartolotta, Nicolò Marino e Linda Vancheri e dai dirigenti competenti, ha annunciato che la prossima Giunta approverà un disegno di legge che estende da 15 a 25 anni la durata dei mutui agevolati per l’acquisto della prima casa in edilizia convenzionata e agevolata, strumento finora poco utilizzato a causa di oneri finanziari poco sostenibili da parte delle fasce sociali deboli.

Il provvedimento, che porterà l’importo della rata mensile da 500 a 300, consentirà di sbloccare un’importante misura a favore delle giovani coppie e delle fasce sociali meno abbienti, che potranno così acquistare la prima casa a costi assai contenuti, e stimolerà la ripresa del mercato immobiliare e l’erogazione dei mutui bancari.

Analogamente, Crocetta e gli assessori regionali hanno riferito che, sul totale delle opere pubbliche bloccate e segnalate dall’Ance Sicilia per un importo di 5,15 miliardi di euro, entro la fine dell’anno saranno pubblicati bandi di gara per complessivi 2,5 miliardi.

In particolare, si tratta di 100 milioni per opere di riqualificazione urbana nei Comuni (Asse VI), in gara entro settembre attraverso lo scorrimento delle graduatorie già esistenti; di 150 milioni per le infrastrutture a sostegno della reindustrializzazione dell’area di Termini Imerese; di 12,8 milioni di euro per interventi di prevenzione del rischio idrogeologico; di 1,2 miliardi (delibera Cipe numero 62 del 2011) per infrastrutture di trasporto da attuare tramite Contratti istituzionali di sviluppo (Cis), cui si aggiungono fondi del “Piano di azione e coesione” per il terzo lotto della Licodia Eubea-Libertinia, che comprenderà la bretella di collegamento fra la Ss115 e l’autoporto di Vittoria nonché l’allaccio dell’aeroporto di Comiso alla Ragusa-Catania. Sono già consegnati i lavori per la Palermo-Agrigento (296 milioni) e a settembre sarà celebrata la gara per la Siracusa-Gela (339 milioni).

Di rilievo, in questo ambito, le iniziative adottate dalla Regione per non perdere i fondi delle 95 opere fognarie e di depurazione (delibera Cipe numero 60 del 2012), che, a seguito della recente proroga per mancanza di progetti, vanno impegnati entro la fine dell’anno.

Attraverso la nomina di commissari ad acta, l’adozione di procedure straordinarie per accelerare gli espropri, l’intervento della ex struttura commissariale a supporto degli uffici tecnici comunali e il ricorso alla formula dell’appalto integrato (l’ente emana il bando solo sul progetto definitivo e la gara si aggiudica all’offerta più vantaggiosa e migliorativa che comprende la progettazione esecutiva), il governo regionale ritiene di potere impegnare entro fine anno 400 milioni di euro, mentre serviranno provvedimenti ulteriori per superare le criticità a Catania e provincia, cui sono destinati 600 milioni.

Delle 95 opere, 34 progetti si trovano al ministero dell’Ambiente, che ne ha già condivisi 24 riguardo all’asseverazione della rispondenza alla riduzione delle misure di infrazione minacciate dall’Unione europea.

Quanto, infine, al fenomeno dei ribassi anomali nelle gare di importo superiore ai 5 milioni di euro, che ormai superano anche il 50%, è stato richiesto di intervenire sulle cause, a partire dal fatto che occorrono da parte degli Urega più approfondite analisi delle offerte adottando metodiche scientificamente appropriate. Ciò perché, ha rilevato l’Ance Sicilia, la prassi consolidata di aggiudicare opere al ribasso più elevato genera effetti distorsivi del mercato che spesso portano alla mancata realizzazione dell’infrastruttura, alla rescissione dei contratti, a onerosi contenziosi e alla perdita dei finanziamenti, senza contare il rischio di favorire situazioni di riciclaggio, illegalità, lavoro nero e mancanza di sicurezza.

Preso atto di questa situazione, il Presidente Crocetta ha deciso che a settembre si riunirà un tavolo tecnico ed entro novembre sarà sottoscritto con tutte le Prefetture dell’Isola un protocollo di legalità che comprenderà semplici linee guida agli Urega sui criteri standard di valutazione delle offerte, fissando un limite di ribasso oltre il quale l’offerta andrà scartata sempre, e un range entro il quale l’impresa sarà chiamata a giustificare il ribasso eccessivo in contraddittorio con le altre aziende partecipanti alla gara; scelta che ha riscontrato il plauso dell’Ance Sicilia, che vede finalmente aprirsi un’interlocuzione seria e concreta, con auspicabili effetti positivi su tutto il comparto edile.

A margine dell’incontro, è stata anche apprezzata l’opera di sburocratizzazione e di semplificazione amministrativa avviata dal governo regionale che si è concretizzata, ad esempio, nella riforma dei consorzi Asi e nella riunificazione delle relative competenze nell’Irsap.

Redazione

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