Il Giro di Sicilia. Dopo 42 anni torna a casa il Giro di Sicilia, nato ben prima del Giro d’Italia su un’intuizione di Vincenzo Florio che nel 1907 organizzò una breve corsa a tappe. L’ultima edizione della corsa si tenne nel 1977, la vinse Beppe Saronni, appena diciannovenne. Oggi, la Regione Siciliana e RCS Sport la Sport & Media Company del gruppo editoriale fondato da Angelo Rizzoli, hanno siglato un accordo triennale che prevede, oltre a Il Giro di Sicilia, anche Giro d’Italia nel 2020 con tre tappe e la Grande Partenza della Corsa Rosa nel 2021. Host Broadcaster della manifestazione sarà Rai, che trasmetterà su Rai Sport HD due ore di diretta ogni giorno. Saranno circa 100 i paesi collegati nel mondo.
Si parte, dunque il 3 Aprile con la prima tappa, Catania-Milazzo di 165 km. Il percorso è quasi sempre pianeggiante a esclusione della scalata di Colle San Rizzo dopo Messina. Prima parte lungo la costa con lievi saliscendi e il breve intermezzo in salita a Taormina. GPM a Colle San Rizzo dopo Messina e quindi avvicinamento pianeggiante su strade larghe fino agli ultimi 10 km interamente nella penisola di Milazzo.
Si proseguirà il giorno dopo, Giovedì 4 Aprile, con la seconda tappa, Capo D’Orlando-Palermo di 236 km. Questa seconda tappa è divisa in tre parti ben distinte: pianeggiante montagna, pianeggiante. Prima parte lungo la costa senza segnalazioni di rilevo. Seconda parte nell’entroterra in montagna fino a Geraci Siculo (GPM) e poi a Petralia Soprana. Si ridiscende fino alla costa dove la tappa prosegue pianeggiante su strade ampie fino all’arrivo di Palermo.
La terza tappa prevede il trasferimento a Caltanissetta da dove partirà la tappa, la Caltanissetta-Ragusa di 188 Km. La terza tappa si snoda nell’ interno della Sicilia con finale misto tra salita e discesa. È una tappa mossa altimetricamente e caratterizzata da un ininterrotto susseguirsi di curve per i primi 120 km. Si percorrono strade con carreggiata di larghezza variabile e con fondo a volte usurato. Gli attraversamenti cittadini possono presentare tratti in pavé di varia foggia. Giunti a Vittoria, dove la strada spiana per alcune decine di km, si attraversano gli abitati di Vittoria e Comiso per affrontare la salita di Serra di Burgio che porta direttamente dopo una veloce discesa a Ragusa per il finale articolato nel centro cittadino.
La quarta ed ultima tappa partirà il Sabato 6 Aprile, da Giardini Naxos per terminare sull’Etna a Nicolosi. La tappa, lunga 119 Km, è divisa in due parti ben distinte: la prima che comporta il periplo dell’Etna con l’ascesa fino ai 1000 m di Maletto (GPM). Segue una lunga parte a scendere sempre attorno al vulcano fino alla base della salita finale che inizia a Nicolosi. Da segnalare che nel finale di corsa sono presenti diversi attraversamenti cittadini con carreggiata ristretta e spesso su lastricato/basolato.
Il Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, alla conferenza stampa indetta stamattina all’ARS, ha dichiarato che “Riportare nell’Isola, dopo ben 42 anni, una prestigiosa competizione ciclistica come Il Giro di Sicilia ci riempie d’orgoglio.
Un’iniziativa che, oltre a proiettarci su un palcoscenico di primo livello, fortifica all’esterno l’immagine di una Regione che finalmente sta cominciando a riproporsi all’attenzione generale in ogni settore, compreso quello dello sport agonistico.
L’accordo triennale sottoscritto dal mio Governo con RCS Sport va proprio in questa direzione e saprà assicurarci, in un crescendo, una forte visibilità e un’importante ricaduta in termini di presenza turistiche.”
Alla conferenza era presente anche Paolo Bellino, l’ Amministratore Delegato e Direttore Generale di RCS Sport, che ha detto che questo progetto ha una strategia ben precisa, quella di riportare Il Giro di Sicilia ai suoi antichi splendori e nuovamente qui il Giro d’Italia nei prossimi anni. “ La Sicilia è una terra straordinaria, come il suo popolo, ricca di tradizione, storia, cultura, senza dimenticare il mare e l’ottimo cibo. La Sicilia è il luogo ideale, in tutte le stagioni, per andare in bicicletta e sono certo che, a tendere, si potranno proporre – oltre alla corse professionistiche – anche quelle amatoriali. Questo flusso crea sviluppo al turismo e diventa un volano per l’economia del territorio che le ospita”.
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