Andrea Sempio è stato ospite di “Quarto Grado”, su Retequattro, ieri sera, venerdì 28 marzo.
A 18 anni dal delitto di Garlasco, per il quale è stato condannato in via definitiva a 16 anni Alberto Stasi, all’epoca fidanzato di Chiara Poggi, il colpo di scena. Andrea Sempio è tornato nel registro degli indagati: nuove indagini sulle unghie della vittima, rilevano presenze del suo DNA.
Sempio ha quindi ricevuto un avviso di garanzia. A seguire, la trascrizione di quanto testimoniato:
So che per lei non è facile entrare nuovamente in uno studio televisivo, ma lo ha fatto perché vuole difendersi in prima persona. Perché?
«Perché purtroppo questa storia corre lungo due binari: uno legale, che per me si è già concluso due volte con delle archiviazioni, e uno mediatico. Il problema qual è? Che – per quanto sia brutto e fastidioso – non posso ignorare la parte mediatica. Se non mi mostro, se non rispondo, se non mi faccio vedere, dall’altra parte possono tirarmi addosso di tutto. Quindi, a un certo punto, bisogna anche comparire e farsi vedere.».
Se il suo DNA verrà confrontato con quello prelevato dalle unghie di Chiara, ha paura di questo?
«No. Questa è una prova che è già stata fatta in passato e già si era arrivati alla conclusione che non c’era……».
Sì, questo è vero, però dopo questi accertamenti ce ne sono stati degli altri, da parte di altri genetisti, di un luminare tedesco. Stiamo parlando di persone che nella comunità scientifica hanno una reputazione unanime e valorizzano il suo DNA su quell’unghia. Teme questo? Se venisse fuori che sulle unghie c’è il DNA di Sempio, cosa vuol dire? Che lei è l’assassino?
«Penso che per la prima volta possa essere un test vero: essendomi sottoposto al test, c’è davvero il mio DNA. Quindi, per la prima volta, ci può essere un test vero. Che vengano fuori nuovi risultati, lo dubito. Che trovino qualche mia traccia in casa o sotto le unghie, ok, potrebbe essere. Io frequentavo la casa, frequentavo il posto…».
Però è quantomeno singolare il fatto che sulle unghie ci possa essere il suo DNA e non quello di chi sta scontando in carcere la pena per l’omicidio, cioè Alberto Stasi. Non trova?
«Da quello che si è sentito nel servizio appena trasmesso, dicono: “forse c’è il DNA di Sempio, forse c’è il DNA anche di un’altra persona”. E io le dico: “scusi, se già non è stato facile identificare questo DNA… perché le tracce erano, non lo so, infinitesimali, degradate, ecc…. ora mi dite che forse ce n’è un altro… (questo, ndr) mi fa pensare che probabilmente sia un DNA casuale, dovuto al contatto con un oggetto, e non un DNA vero”».
Lei frequentava quella casa. Che rapporto aveva con Chiara?
«Puramente di cortesia. L’ho incrociata qualche volta in casa, ci salutavamo e finiva lì. Non c’è mai stato nulla di più, nessun contatto».
Era una bella ragazza, Chiara?
«Sì, però la conoscenza non è mai andata oltre».
Ma poteva piacerle come ragazza?
«Era una ragazza avvenente, sì… questo posso dirlo. Però non c’è mai stato nessun altro contatto tra me e lei. Non abbiamo mai avuto neanche una conversazione, non ci siamo mai scambiati i numeri».
Lei ha mai confidato, magari al fratello, dicendo: “Ma sai, tua sorella è veramente una bellissima ragazza”? L’ha mai fatto?
«No, no, quello non c’è mai stato».
Ma perché non aveva confidenza con lui o perché non lo pensava?
«No, non avevo quel tipo di interesse».
Il fratello di Chiara si è sempre battuto per la sua innocenza. Anche la famiglia di Chiara crede abbastanza nella sua estraneità?
«Sì, loro sono sempre stati dalla mia parte e, anche adesso, quando è ripartito quest’ultimo caso, lo stesso giorno in cui è uscita la notizia sui giornali e si è scatenato il clamore mediatico, Marco mi ha chiamato subito….».
Lei ha dichiarato di essere stato in tutti gli ambienti della casa, tranne nella stanza dei genitori.
«Sì, esatto».
In questi anni, mesi, giorni, ha cercato di ricordare cosa aveva toccato e cosa no?
«Ho pensato a tutto. Sono stato in salotto, ho mangiato al loro tavolo, sono stato in bagno, sono stato nella camera di Chiara».
Lei è fissato con l’igiene? Quando si lava le mani usa molto l’asciugamano o le lascia bagnate?
«No, non per forza. Però, se vado a casa di un’altra persona, ovviamente c’è un po’ più di accortezza: asciugarsi le mani, stare attento a non bagnare in giro. Nulla di particolare».
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