Il Consiglio comunale non aderisce al Pride ed è polemica e scoppia la polemica politica. “Sulla vicenda del voto del Consiglio comunale sull’adesione al Pride, per evitare equivoci, è opportuno fare alcune precisazioni”, dichiarano i consiglieri comunali Mariangela Di Gangi, Massimo Giaconia e Alberto Mangano.
“Dallo scorso 23 giugno tutta l’opposizione si è opposta con forza a ogni ordine del giorno che non fosse strettamente attinente alla delibera in discussione, fin quando la maggioranza non ha forzato la mano imponendone uno come è accaduto nella scorsa seduta con l’odg sulla privatizzazione di Poste Italiane. Questo è avvenuto perché non abbiamo mai dimenticato la censura subita in quella data, quando un ordine del giorno avente ad oggetto il riconoscimento dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali non fu ammesso al voto per timore che potesse essere approvato e tutta l’opposizione abbandonó l’aula in segno di protesta.
Le storie politiche e personali di ciascuno e ciascuna di noi parlano chiaro ed è fuori di dubbio che non saremo mai noi a strumentalizzare questioni così importanti.
Ma non saremo certo nemmeno noi ad evitare che le grandi contraddizioni di una maggioranza tenuta assieme solo da giochi di potere emergano con forza in ogni occasione possibile”.
“La linea dell’amministrazione comunale e del sindaco Roberto Lagalla sul sostegno al Palermo Pride è sempre stata chiara e inequivocabile e non può essere messa in discussione da un ordine del giorno che, ricordiamo, nulla aveva a che fare con la delibera sulla movida.
Un sostegno al Pride che non ha bisogno ogni anno di essere ribadito da ordini del giorno che hanno più il sapore della strumentalizzazione politica alla quale non ci presteremo.
Seppur all’interno della maggioranza possano emergere sensibilità differenti, nessuno può
mettere in dubbio la posizione del sindaco, in coerenza con la sua storia che lo ha visto, già da rettore dell’Università, patrocinare il Pride”. Dichiara il capogruppo di “Lavoriamo per Palermo”, Dario Chinnici.
Per Sabrina Figuccia, capogruppo della Lega al Comune, “la bocciatura, da parte del Consiglio comunale, dell’ordine del giorno sull’adesione del Comune al Gay Pride di Palermo, pone luce su una divergenza tra le posizioni del sindaco Lagalla, che lo scorso anno ha deciso di partecipare attivamente a questa storica manifestazione, dando il suo patrocinio, e la sua maggioranza. Come capogruppo della Lega, ho espresso la mia posizione in modo netto e categorico, sia su quest’ordine del giorno, che sulla mozione sui diritti dei figli nati da famiglie omogenitoriali”. E aggiunge: “Come partito abbiamo le idee chiare e continueremo a rivendicarle insieme con le forze politiche che oggi governano il Paese, la Regione e il Comune. Mi auguro che il sindaco ricordi ancora quali sono i partiti che hanno permesso alla sua amministrazione di governare la città di Palermo e ponga la giusta attenzione su scelte politiche tanto importanti quanto divisive”.
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