Il Consigliere comunale e presidente della VI commissione consiliare, Ottavio Zacco ha illustrato l’incontro che si è tenuto ieri in VI commissione con i rappresentanti di Federalberghi Palermo, durante l’incontro oltre alla condivisione della delibera relativa alla modifica del regolamento della tassa di soggiorno, sono state affrontate tutte le criticità causate dell’emergenza sanitaria che sta mettendo in ginocchio il settore turistico-ricettivo.
“Da quasi un anno le strutture alberghiere cittadine, malgrado gran parte siano rimaste aperte, senza avere incassi, continuano ad essere umiliate e dimenticate da parte del governo nazionale, un’intera filiera abbandonata al proprio destino, senza ricevere alcuna agevolazione e aiuto concreto, esclusa tra l’altro dalle categorie che hanno beneficiato dell’esenzione dei tributi fino a marzo 2021” spiega.
“Scelta questa che conferma una sconnessione tra chi legifera e il territorio, che oltre ad umiliare una categoria che rappresenta il 13% del PIL nazionale, rischia di fare scomparire definitivamente numerose categorie produttive della nostra città.
“Non si può continuare a non tenere conto dei costi che affrontano le strutture alberghiere ai fini di IMU, TARI, TOSAP, utenze, ecc, eppure chi deputato alla gestione del settore turistico nel nostro paese, fa orecchie da mercante, fingendo di non conoscere i reali problemi che stanno vivendo le strutture ricettive ferme da marzo 2019.
“Una scarsa attenzione verso un importante settore che invece di realizzare un serio piano di ripresa, tende a scoraggiare gli imprenditori, che hanno investito nella nostra città nel momento più radioso per il turismo cittadino e che ora rischiano di vedere distrutto tutto ciò che hanno realizzato con enormi sacrifici.
“È giunto il momento di iniziare a pensare ad un piano di investimenti concreto, destinando gli eventuali fondi di ristoro 2021 che il governo stanzia ai comuni per la mancata riscossione del tributo di soggiorno a favore delle strutture alberghiere cittadine, se così non fosse, corriamo il rischio che gli imprenditori palermitani restino inermi dinanzi al fallimento delle loro attività causato da una gestione disastrosa da parte del governo a fronte di una crisi internazionale che ha colpito l’intero comparto turistico-ricettivo” conclude.
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