Il Comune di Palermo incontra l’Universita’: consegnato il format del C.I.R.I.A.S.
Palermo cantiere di idee progettuali e sviluppo attraverso l’attuazione di un processo di rinnovamento, recupero della citta’, del patrimonio edilizio e urbano in declino, secondo linee valide, tecnologicamente avanzate e sostenibili.
di redazione
PALERMO, 19 NOV – Palermo ‘cantiere’ di idee progettuali e sviluppo attraverso l’attuazione di un processo di rinnovamento, recupero della città, del patrimonio edilizio e urbano in declino, secondo linee valide, tecnologicamente avanzate e sostenibili che la rendano la città più europea e competitiva, con un forte innalzamento della qualità della vita e la conseguente crescita dell’occupazione. Sono state queste le basi dell’incontro tra il Comune di Palermo, nella persona del sindaco Leoluca Orlando e l’assessore all’Urbanistica, Agata Bazzi; e l’Università degli Studi di Palermo, rappresentata dal prorettore Maurizio Carta, e i componenti del C.I.R.I.A.S. (Centro Interdipartimentale di Ricerca in Ingegneria dell’Automazione e dei Sistemi) dell’Università di Palermo, istituto promotore del Format di consolidamento, sostenibilità, sviluppo e lavoro, basato sul progetto ‘Campus Urbano. Le case eco intelligenti’ (premiato dall’Agenzia Italia degli Innovatori della Presidenza del Consiglio dei Ministri). Tra gli intervenuti anche i componenti degli ordini professionali, dell’Ance, della Corte dei Conti e della Panormedil. Un incontro che apre nuove e interessanti prospettive su tematiche di stretta attualità, quali la messa in sicurezza del patrimonio edilizio, attraverso il consolidamento statico e antisismico, ma anche sul destino di una città che ‒ come ha dichiarato il primo cittadino Leoluca Orlando ‒ «ha bisogno di mettere in sicurezza il proprio patrimonio edilizio, urbano, architettonico, culturale, ma anche nel campo delle acquisizioni fatte negli anni ’80 e ’90, poi andate perdute. Pensiamo a luoghi come lo Spasimo o altri come la Satris. Ed è possibile farlo con incontri come questi, aperture al mondo della ricerca universitaria, patti di cittadinanza con associazioni, giovani, enti, commercianti, economisti, operatori e tutti quegli organismi che diano il proprio apporto e aiuto in questo percorso virtuoso. La necessità è anche quella di mettere a reddito la città di Palermo, prevenendo, innanzitutto, le perdite». Si è così formalizzata la consegna di un format basato sull’edilizia sostenibile che punti su riqualificazione energetica e messa in sicurezza per il consolidamento statico e la riqualificazione urbana, i cui effetti non sarebbero solo quelli di un recupero sociale e architettonico della città, ma una leva all’occupazione: l’applicazione, infatti, di questo nuovo modello per il settore delle costruzioni rilancerebbe in chiave sostenibile l’edilizia, che è da sempre stata motore dell’economica di un territorio, ora in stallo.
Nino Galante, responsabile economico di ‘Campus Urbano – Le case eco-intelligenti’ ha, infatti, puntualizzato come «il Format non solo indichi la strada da percorrere, ma fornisca strumenti e metodologie attuabili da subito per la necessaria messa in sicurezza degli edifici e di tutto il patrimonio urbano, con conseguente riqualificazione e recupero dell’esistente. Lo sviluppo sostenibile con i suoi vari filoni di intervento è ormai diventato una priorità nella nostra società. L’apertura di nuovi cantieri permetterebbe, in forza al nostro progetto, l’impiego di maestranze locali che durante la fase stessa del lavoro verrebbero qualificate dall’Università, imparando nuove tecniche e diventando, dunque, molto più competitive sul mercato. Abbiamo calcolato, con dati universitari alla mano, che potrebbero prodursi 100mila posti di lavoro nell’immediato con un aumento futuro. Dato confermato, proprio in queste settimane, a livello nazionale, da Fillea, Legambiente e Cgil nel rapporto ‘Costruire il futuro’ stilato dall’Osservatorio congiunto ‘Innovazione e sostenibilità nel settore edilizio’, dove addirittura si parla di 600mila posti di lavoro se si punta su riqualificazione energetica e messa in sicurezza. Dunque, il Format si traduce anche in una possibile e concreta strategia, in mano alle varie amministrazioni pubbliche, per riqualificare il bacino di lavoratori precari, tracciando un nuovo e più rivoluzionario piano di reinserimento lavorativo che faccia incontrare da una parte i bisogni dell’Amministrazione comunale, provinciale o regionale, con quelli del territorio e dei suoi cittadini». Un progetto di sostenibilità edilizia a trecentosessanta gradi inteso sia nel campo del recupero e del consolidamento, che in campo di nuove costruzioni, con particolare attenzione alle prestazioni energetiche, alla sostenibilità, capace di produrre un beneficio immediato in materia di qualità della vita, di sicurezza, di guadagno economico (riduzione dei consumi in bolletta e aumento del valore economico degli appartamenti).
«Il primo impegno, da parte dell’Amministrazione – ha dichiarato l’Assessore all’Urbanistica Agata Bazzi – sarà quello di individuare le strade che possano consentire l’applicazione di questo modello fissando riferimenti normativi precisi che permettano lo snellimento degli iter burocratici, inquadrino direttive precise per gli aspetti di sismica e statica, e strumenti di defiscalizzazione che possano incentivare e premiare chi realizza interventi statici aderenti al Format». Sarà inoltre prevista l’introduzione di un libretto del fabbricato, con targa di attestazione, che avrà l’effetto di assicurare i cittadini e immettere sul mercato unità abitative sicure, antisismiche, eco sostenibili, ma soprattutto appetibili anche a livello internazionale e capaci, dunque, di attrarre investimenti esteri.