di redazione
Il Consiglio Comunale di Capaci ha votato all’unanimità la fuoriuscita dall’Unione dei Comuni delle Torri tra Mari e Monti. La votazione ha fatto registrare solo l’astensione del consigliere Andrea Taormina. La proposta di deliberazione del Consiglio Comunale è nata a seguito di una mozione, sottoscritta da 10 consiglieri comunali di opposizione lo scorso 8 luglio. La stessa faceva evincere che gli obiettivi principali dell’organismo sovra comunale non sono mai stati raggiunti e che i servizi svolti in forma associata sono pochi, irrilevanti e marginali, per non dire essenzialmente nulli. Piuttosto, avrebbe prodotto gravose spese nei bilanci degli enti associati, per favorire indennità di amministratori, funzionari, revisori dei conti e titolari di posizione. L’Unione dei Comuni delle Torri tra mari e monti era stata istituita nel 2005 dagli enti locali di Capaci, Isola delle Femmine e Torretta. Nel 2008, il Comune di Isola delle Femmine decise di abbandonarla e da allora, l’ente è stato gestito in tandem dalle municipalità di Torretta e Capaci, enti, che secondo i promotori della delibera, non sono mai stati in grado, per diversi motivi, di supportare la necessaria azione amministrativa con idee, iniziative, proposte e progetti concreti. Con la delibera di revoca approvata ieri dal Consiglio Comunale di Capaci, è stato dato ufficialmente mandato, agli uffici, di procedere alla agli atti amministrativi e contabili per perfezionare e definire la fuoriuscita a decorrere dal 31 dicembre 2012. Il sindaco di Torretta Vincenzo Guastella, che si dice dispiaciuto, entro fine anno, per mantenere viva l’Unione delle Torri tra Mari e Monti, dovrà cercare nuovi enti partner. In caso contrario potrebbe scegliere di partecipare a nuove forme associative. Sempre nella seduta consiliare di ieri, l’assemblea municipale ha affrontato un altro tema delicato, quello della stabilizzazione dei precari. Sono 47 in tutto i contrattisti in servizio al Comune di Capaci che da anni chiedono la stabilizzazione definitiva, La risposta, letta in aula, ad una interrogazione dei consiglieri comunali Sabino e Sanfelice, pare che non sia piaciuta ai lavoratori che da 20 anni, sperano, di essere inseriti in pianta organica. Rifacendosi ad un parere della Corte dei Conti, il sindaco Benedetto Salvino avrebbe lasciato intuire che al momento le finanze dell’ente non consentono di rispettare i parametri imposti dalle legge e che quindi all’orizzonte non ci sono buone prospettive per chi si aspetta l’assunzione definitiva. Per i contrattisti manca la volontà politica del sindaco Salvino. In 4 anni di amministrazione non ha mai convocato i sindacati per discutere della pianta organica del comune. I precari chiedono adesso la convocazione di una seduta straordinaria ed aperta del Consiglio Comunale di Capaci, alla presenza del Presidente dell’Anci Giacomo Scala.
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