di redazione
Il Calcio Catania fa sapere che: Ricchiuti e Llama dall’inizio Spazio sin dal primo minuto a Verona per Llama e Ricchiuti che danno il cambio a Barrientos e Almiron in quella che solitamente è la formazione ‘standard’ dei rossazzurri; il modulo invece è il solito 4-3-3: Carrizo è in porta, Motta e Marchese sulle fasce, Legrottaglie e Spolli i centrali, sulla mediana vanno Izco Lodi e il già citato Ricchiuti, in avanti Llama Gomez e Bergessio. Il Chievo risponde con un 4-3-1-2, Di Carlo manda in campo i seguenti uomini: Sorrentino in porta, Frey Cesar Andreolli e Dramè in difesa, Rigoni Luciano e Bradley a centrocampo, Cruzado a supporto delle punte Paloschi e Pellissier.Primo quarto d’ora decisivo Il Catania non comincia bene l’incontro, forse a causa del terreno di gioco insidioso o per un approccio sbagliato si ritrova a commettere molti errori a centrocampo e la difesa si ritrova a soffrire inaspettatamente. Già nei primissimi minuti Paloschi potrebbe presentarsi pericolosamente dalle parti di Carrizo ma per fortuna incespica sul pallone e spreca; al 6° però in un’azione fotocopia l’attaccante non fallisce e scarica un assist perfetto per l’accorrente Bradley, piatto destro nell’angolino, palo gol e Carrizo non può opporsi, 1-0 per il Chievo. Al 7° Cruzado prova il sinistro e la sfera finisce di poco sul fondo. Il Catania ha un moto d’orgoglio al 12° quando da azione d’angolo Gomez serve Motta sottomisura, la deviazione del difensore viene salvata quasi sulla linea da Luciano. La reazione dei rossazzurri è più che altro una fiammata perche il Chievo continua ad essere sempre pericoloso, al 15° Spolli deve compiere un gran intervento in scivolata per scongiurare il raddoppio; al 18° invece proprio il gigante argentino è vittima di una scivolata in area sul campo reso viscido dalla pioggia che permette a Pellissier di rubare palla e di prepararsi indisturbato al tiro, il tentativo disperato di recuperare provoca il rigore e la conseguente espulsione dello stesso Spolli – Pellissier batte dagli undici metri e il Chievo va 2-0 e con la superiorità numerica per i successivi 70 minuti. Proprio qui il Catania viene fuori e dimostra di avere carattere e grinta da vendere, i rossazzurri non si arrendono e cominciano piano piano a farsi vedere dalle parti di Sorrentino, ci prova Motta con un tiro cross al 29° e ci prova Gomez al 31°, sulla conclusione del Papu una sfortunata deviazione di Andreolli riapre l’incontro: 2-1. Il Catania adesso ci crede ancora di più e spinge costantemente nella metà campo avversaria, il Chievo sembra spaventato, al 36° Bergessio stacca di testa su azione d’angolo e manda di poco sopra la traversa, al 41° Lodi scarica il sinistro dalla distanza ma la sfera finisce sul fondo.Fino alla fine La ripresa si apre con un cambio per il Catania, Montella richiama in panchina Llama che dopo l’espulsione era stato spostato sulla linea dei difensori, e mette al suo posto un terzino di ruolo come Capuano. Le intenzioni del tecnico rossazzurro vengono però frustrate dai gialloblù che al 5°st trovano il contropiede perfetto e con Pellissier e Paloschi realizzano il gol del 3-1, l’attaccante ex Milan buca la retroguardia rossazzurra e scarta anche Carrizo prima di depositare in rete. Sembra finita per il Catania ed invece anche questa volta i rossazzurri sotto di due gol e con un uomo in meno tirano fuori l’orgoglio e provano a recuperare il risultato. Montella mette Almiron al posto di Ricchiuti mentre Di Carlo risponde con Sardo e Hatemaj per Dramè, infortunato, e Cruzado. Il Catania prova con delle trame mentre i clivensi operano di rimessa, al 13°st Izco triangola al limite ed esplode il destro, Sorrentino deve rifugiarsi in angolo. Col passare dei minuti i rossazzurri calano di intensità anche perché la stanchezza comincia a farsi sentire. E’ il tempo per gli ultimi cambi: Thereau rileva Paloschi mentre Lanzafame prende il posto di Motta – Montella è intenzionato a giocarsela fino alla fine. Negli ultimi 15 minuti infatti il Catania riesce a rendersi pericoloso ancora diverse volte, prima con un destro a giro di Gomez, di poco alto, e poi con un destro dal limite di Almiron, anch’esso di poco sopra la traversa. Al 39° il Catania accorcia le distanze: Lanzafame scende a destra e mette in mezzo un pallone rasoterra che arriva sui piedi di Almiron appostato al limite dell’area piccola, 3-2! Ci sarebbe ancora il tempo per il forcing finale ma a parte qualche pallone lungo gettato in area nella speranza di una giocata vincente, i rossazzurri sono ormai davvero troppo stanchi per aver giocato quasi una partita intera con un uomo in meno, il finale così non ci regala nessun ‘miracolo’. Peccato per la sconfitta, dopo una lunga serie positiva arriva la battuta d’arresto forse in una delle partite che poteva essere sulla carta più semplice, c’è da dire però che a parte la sbandata iniziale i rossazzurri non hanno giocato una cattiva partita, anzi hanno avuto il merito di tenerla aperta fino al fischio finale, dimostrando carattere ed orgoglio. Adesso c’è poco tempo per riposare perche mercoledì c’è subito il Lecce al Massimino, quindi bisogna archiviare il fretta questa sfortunata trasferta di Verona e pensare subito a fare bene in casa contro i salentini.Di Orazio Cutrona
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