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Il Catania non affonda i colpi

di redazione

Il Calcio Catania fa sapere che: Bellusci al centro della difesa Montella non concede riposo ai suoi ragazzi e schiera una formazione praticamente identica a quella di domenica sera, l’unica eccezione è Bellusci che prende il posto di Legrottaglie al centro della difesa, al suo fianco Spolli con Motta e Marchese sulle fasce, a centrocampo Lodi Almiron e Izco, in avanti il tridente Bergessio Gomez e Barrientos, tra i pali Carrizo, 4-3-3 per i rossazzurri. Il Cesena di Beretta invece si presenta con un 4-4-2 con Antonioli in porta, Comotto Moras Rodriguez e Pudil in difesa, Colucci Guana Parolo e Santana a centrocampo, Mutu e Iaquinta sono gli attaccanti.Cesena nervoso La partita non comincia su ritmi altissimi, il Cesena fa fatica a trovare il bandolo della matassa mentre il Catania non ha nessun interesse ad accelerare. I ragazzi di Montella tengono palla a terra e la fanno girare come da copione, i bianconeri provano con qualche conclusione da fuori ma Carrizo non si fa inpensierire. La prima occasione è per il Catania al 15°: Bergessio al limite triangola stretto con Barrientos e si trova davanti ad Antonioli in uscita disperata, miracolo del portiere cesenate che riesce a deviare la conclusione sottomisura. Il Cesena risponde con Comotto che esplode un bel destro dalla distanza, questa volta Carrizo si deve impegnare per deviare in tuffo. Al 19° l’episodio che cambia il volto alla partita: Pudil commette fallo sul Pitu e l’arbitro lo ammonisce, il difensore bianconero non ci sta e inveisce contro il direttore di gara che estrae il cartellino rosso, Cesena in 10. Nel giro di pochi minuti va negli spogliatoi anche Beretta sempre per proteste, mentre si macchiano con brutti falli anche Santana e Parolo che finiscono sul taccuino ammoniti. Il Catania non approfitta subito della superiorità numerica, i rossazzurri tengono palla e provano a sfondare sulle fasce, Motta a destra è molto intraprendente. Le occasioni sono spesso frutto di tiri dalla distanza, ci prova Bergessio al 25°, alto, Almiron al 42°, sempre alto. Il Cesena è frastornato e chiuso nelle propria metà campo, dalla panchina subentra Rossi al posto di Colucci, i bianconeri si chiudono per cercare di ripartire. Al 44° l’occasione più limpida per i rossazzurri, Lodi su punizione pennella per la testa di Motta, conclusione che sfiora il palo.Troppe occasioni sprecate La ripresa si apre con il cambio di Mutu con Arrigoni, Il Cesena vuole coprire il centrocampo e lascia solo Iaquinta li davanti. Il tema tattico della partita non cambia minimamente, il Catania è in pieno controllo mentre i bianconeri pensano solo a chiudere tutti i varchi. Al 3°st clamorosa svista dell’arbitro che sanziona un fallo di Arrigoni su Gomez con una punizione dal limite mentre l’attaccante rossazzurro era chiaramente in area. Montella vuole aumentare il peso offensivo e inserisce Catellani per Gomez e Llamas per Marchese. Il Catania non rischia mai nulla ma spreca troppo in avanti, sono innumerovoli le conclusioni a rete dei rossazzurri ma mai vincenti. Vanno al tiro pericolosamente Almiron, Barrientos da ottima posizione che calcia troppo centrale, poi Llama che sfrutta uno schema su calcio di punizione. Poi ancora Barrientos che al 25°st con un sinistro a giro colpisce il palo, Bergessio che si gira in un attimo e scarica il sinistro, e poi ancora Izco e Motta. Insomma un dominio completo aiutato dalla superiorità numerica che però non sfocia nel vantaggio che sarebbe meritatissimo. Montella prova a cambiare ancora le carte e inserisce Ricchiuti per Barrientos ma i risultati non sono diversi, dalla panchina del Cesena invece subentra Martinho al posto di Santana. Il tempo scorre e il Catania non trova il varco giusto per passsare e per portare a casa i tre punti. Nel finale Almiron rimedia l’espulsione per una reazione nei confronti di Comotto che accentua e non poco il lievissimo contatto. Finisce con un pari che al Catania va strettissimo, i rossazzurri continuano la striscia di imbattibilità e aggiungono un altro mattoncino pesante alla classifica che sorride sempre di più, i punti adesso sono 35: si può solo applaudire.di Orazio Cutrona

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