Iginio Massari senza mezzi termini sulla pasticceria siciliana: “Noi in Italia abbiamo una…”
La pasticceria siciliana è famosa in tutto il mondo. La tradizione pasticciera affonda le radici nel territorio e nell’utilizzo dei prodotti della terra, dei sapori e dei profumi della Sicilia.
Di questo e tanto altro si è parlato da Mangia’s Torre del Barone Resort del gruppo Mangia’s a Sciacca, in provincia di Agrigento, in occasione di un’iniziativa importante che ha coinvolto maestri pasticceri e professionisti dell’arte dolciaria italiana.
Un momento dedicato anche alla riscoperta degli antichi dolci realizzati nei conventi siciliani.
Tra gli ospiti illustri anche il grande maestro Iginio Massari che ha elogiato ed esaltato la pasticceria siciliana.
“Noi abbiamo una ricchezza in Italia che è veramente gigantesca ed in Sicilia questo patrimonio si moltiplica all’infinito” ha dichiarato.
La frutta martorana è un dolce che nasce a Palermo nel 1200, nell’antico convento di Santa Caterina
Giusi Battaglia ha fatto da guida nel viaggio tra le delizie dolciarie degli antichi conventi. Protagonisti dell’evento, ovviamente i dolci, in particolare i dolci conventuali tipici delle Madonie, come “La testa di Turco” (una crema di latte zuccherata aromatizzata con cannella e limone alternata con strati di una sfoglia realizzata con farina e uova), e lo “Sfoglio” di Polizzi, una pasta frolla realizzata con strutto farcita con tuma fresca, miele, cioccolato e pezzetti di cedro.
E ancora i “mpanatigghia”, il cous cous dolce, la spina santa, i mustaccioli, l’ova murina, i cucchitelli, la salviata, fino alla frutta di martorana, realizzata da Vanessa Albicocco che ha spiegato: “E’ un dolce che nasce a Palermo, nell’antico convento di Santa Caterina, poco prima del 1200. Simile al marzapane, ma molto più buono – dice la giovane pasticciera – che prende il nome dalla monaca che per prima li ha realizzati. Infatti, in occasione della visita a Palermo nel loro convento del Papa dell’epoca, la monaca pensò di abbellire il giardino con frutta di martorana”.
La pasticceria siciliana ha una tradizione lunga duemila anni
Il maestro pasticcere Iginio Massari ha avanzato una proposta: “Ritengo che per valorizzare davvero questa ricchezza dovrebbe esserci una collaborazione stretta con le Università, perché e tramite la ricerca che si va a codificare e dare forza ad una realtà così importante come la pasticceria siciliana. Mentre nelle altre nazioni la maestria si conquista attraverso dei percorsi accademici e formativi, in Italia tutto questo ancora non esiste”. Anche il maestro Nicola Fiasconaro famoso per il celebre panettone realizzato nel suo laboratorio di Castelbuono, in provincia di Palermo, ha detto la sua. “Per noi pasticceri è davvero emozionante raccontare questo patrimonio culturale. Una tradizione lunga duemila anni, legata alla nostra agricoltura e comparto alimentare, un trionfo vero e proprio del nostro lavoro”.
Poi arriva una notizia in esclusiva direttamente dal maestro Fiasconaro: “Sono lieto di poter anticipare che, anche in Sicilia, si sta affermando una visione sempre più consapevole della nostra sovranità alimentare nel mondo e della cultura mediterranea del cibo. In particolare, sto sostenendo con forza la creazione di un’Accademia del Gusto a Castelbuono, candidata a Città Creativa Unesco 2023. Un progetto per un vero e proprio polo accademico culinario che sta già beneficiando del convinto sostegno delle istituzioni e che nascerà dal recupero e dalla riconversione dell’Hotel Milocca”.