Iacp Palermo, due ex dirigenti indagati per peculato dalla GdF
Iacp Palermo. I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria della Guardia di Finanza di Palermo, nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo, hanno portato a termine un’articolata operazione di polizia giudiziaria a contrasto dei reati contro la Pubblica Amministrazione con particolare riferimento al delitto di peculato.
In particolare, le Fiamme Gialle hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso d’urgenza dalla locale Procura della Repubblica nei confronti di S. G. (classe ’45), già direttore generale e presidente dell’Organismo indipendente per la valutazione delle performance e del controllo strategico dello I.A.C.P. (Istituto Autonomo Case Popolari) di Palermo dal 1994 al 2013, e di E.B. (Classe ’53), già dirigente del settore tecnico nonché sostituto direttore generale del citato istituto dal 2009 al 2018.
Iacp Palermo: gli accertamenti si riferiscono a un periodo che va dal 2010 al 2015
Il provvedimento cautelare reale scaturisce da un’indagine, iniziata nel 2017, relativa al riconoscimento indebito (c.d. sistema “a pioggia”) a dirigenti dell’I.A.C.P. di indennità varie (di posizione organizzativa, di risultato, di produttività collettiva), che aveva già portato alla denuncia di sette soggetti (tra cui anche S.G. e E.B) responsabili, in concorso, per il reato di abuso d’ufficio (art. 323 c.p.).
Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo hanno permesso di dimostrare come gli indagati, nel periodo ricompreso tra il 2010 ed il 2015, abbiano liquidato detti emolumenti senza l’elaborazione ed attuazione del c.d. “Ciclo di gestione della performance”, sistema di monitoraggio previsto dalla riforma “Brunetta” (D.lgs. n. 150 del 2009), finalizzato al miglioramento degli standard qualitativi ed economici dei servizi erogati dalle PP.AA. tramite la valorizzazione dei risultati e della performance organizzativa e individuale. Le indagini hanno consentito di appurare l’erogazione degli emolumenti premiali in argomento, prescindendo dalla preventiva assegnazione di obiettivi, dal monitoraggio dell’andamento dell’attività e dalla verifica dei risultati raggiunti.
Indebita percezione
L’approfondimento investigativo svolto sull’indennità di risultato riconosciuta ai citati dirigenti S.G. ed E.B. per gli anni 2010, 2011 e 2012, ha consentito di accertare l’indebita percezione della stessa nella seguente misura:
S.G.: euro 108.550 per l’anno 2010 ed euro 77.755 per l’anno 2012;
E.B.: euro 52.873 per l’anno 2011 ed euro 50.541 per l’anno 2012.
In considerazione del ruolo propositivo e determinante svolto dai dirigenti nei procedimenti amministrativi di liquidazione delle indennità (di fatto si è trattato di un’auto-liquidazione), è stato configurato a carico di S.G. e di E.B. anche il reato di peculato.
A fronte di un elevato rischio di aggravamento delle conseguenze dei reati contestati ed in relazione ad una pronosticabile irrecuperabilità dei proventi dei fatti commessi, l’A.G. procedente ha emesso un decreto di sequestro preventivo d’urgenza, disponendo il vincolo cautelare reale, anche per equivalente, per l’importo complessivo di circa 290 mila euro corrispondente al profitto dei reati ipotizzati.
Il G.I.P. di Palermo, condividendo le conclusioni investigative dell’A.G. inquirente, ha confermato il vincolo reale sui beni di S.G. e di E.B.
Prosegue l’azione della Guardia di Finanza di Palermo, sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica, a contrasto dei reati contro la Pubblica Amministrazione e degli sperperi di risorse pubbliche che incidono sulle performances degli enti pubblici e sulla qualità dei servizi resi ai cittadini.