Palermo, 2 Gen. – È senz’altro un mio limite, ma me lo dovete spiegare perché. Cosa c’è di bello o di divertente nel perdere un dito, una mano, un occhio o, addirittura, la vita per festeggiare l’arrivo del nuovo anno?
Anche nel 2013, il bollettino di guerra che abbiamo pubblicato parla chiaro: due morti e 361 feriti in tutta Italia, 15 feriti a Palermo e nove a Catania.
Ancora oggi, che è già il secondo giorno di questo nuovo anno, per le strade si continuano a sentire le esplosioni dei petardi rimasti nelle tasche dei loro orgogliosi possessori.
Da casa mia alla redazione, il percorso “minato” ha previsto ogni tipo di frastuono legato alla detonazione di questi inutili artifici pirotecnici “la cui vendita – è bene ricordarlo – è vietata ai minori di 14 anni”.
Ciò nonostante, oltre ai minori di 14 anni, tanti e tanti “maggiori” (ma solo anagraficamente parlando) di 14 anni, hanno dato ancora una volta sfogo alle loro frustrazioni in questo modo.
La notte di Capodanno, per esempio, chi rientrava a Palermo veniva avvolto da una foschia che, a prima vista, poteva pure sembrare nebbia. Ma bastava fare qualche metro in più, annusare l’aria e aguzzare la vista: i roghi provocati dai botti erano il benvenuto al 2013 già alle porte della città.
E buon anno nuovo a tutti!
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