I giovani avvocati catanesi non partecipano all’inaugurazione dell’anno giudiziario
La sezione di Catania dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati (Aiga) ha deliberato di aderire alla mobilitazione indetta dal Consiglio Nazionale Forense
di redazione
La sezione di Catania dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati (Aiga) ha deliberato di aderire alla mobilitazione indetta dal Consiglio Nazionale Forense e da tutte le componenti dell’avvocatura italiana non partecipando all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2012 presso il Palazzo di Giustizia etneo. «Le motivazioni della protesta sono da ricercarsi nel decreto varato lo scorso 20 gennaio dal governo Monti, decreto che a nostro avviso non attua affatto la riduzione dei costi della giustizia per i cittadini, tutt’altro», ha dichiarato Elena Cassella, presidente provinciale dell’Aiga.
Se da un lato, infatti, vengono abolite le tariffe professionali per gli onorari, nell’intento di determinare per il cittadino-utente della Giustizia una riduzione dei costi, dall’altro si aumentano a dismisura gli importi del contributo unificato da versare quando si inizia un giudizio, sacrificando così il diritto alla difesa, che l’articolo 24 della Costituzione Italiana riconosce a tutti e non soltanto ai ricchi.
«L’Aiga di Catania – ha proseguito Elena Cassella – non vuole certo osteggiare una riforma organica della Giustizia, anzi intende partecipare attivamente a tale processo, formulando proposte concrete da sottoporre all’attenzione dell’opinione pubblica e del governo, quale, ad esempio, l’estensione agli avvocati della facoltà di autenticare le firme. Si ridurrebbero così notevolmente i costi per chi compra e vende una casa, creando allo stesso tempo nuovi spazi di mercato per i tantissimi avvocati qualificati ma non occupati in giro per l’Italia».
«Auspichiamo quindi – ha concluso la Cassella – che tale proposta, che riteniamo essere ben coerente con il processo di semplificazione e “sburocratizzazione” voluto dal governo Monti, venga accolta con attenzione dalla politica, smuovendo le acque in un mare di tante reclamizzate liberalizzazioni che si sono arrestate alla mera abrogazione dei minimi tariffari».