Categories: Cronaca

I figli di Borsellino, Chinnici e Alfano a lezione di legalita’

di redazione

Palermo, 12 nov – I figli dei magistrati Paolo Borsellino e Rocco Chinnici e del giornalista Beppe Alfano per un giorno al Giardino della Memoria, il sito gestito dal Gruppo siciliano dell’Unci e dalla sezione di Palermo dell’Anm. Manfredi Borsellino, funzionario della polizia di Stato; Giovanni Chinnici, funzionario di banca e Sonia Alfano, presidente della Commissione Antimafia del Parlamento Europeo, hanno accettato l’invito di Leone Zingales, presidente dei cronisti siciliani, e hanno partecipato a una lezione di legalità che è stata tenuta dai cronisti e dai magistrati agli studenti dell’Istituto tecnico per il Turismo ”Marco Polo” di Palermo. ”Il Giardino della Memoria di Ciaculli – ha detto Manfredi Borsellino, figlio di Paolo, il procuratore aggiunto di Palermo ucciso il 19 luglio 1992 in via D’Amelio – costituisce da anni una delle più belle realtà provenienti dal mondo dell’antimafia praticata, e ciò lo si deve soprattutto ai cronisti siciliani. Questo terreno un tempo nella disponibilità di una delle più potenti e feroci famiglie mafiose è uno dei più fulgidi esempi di come un bene sottratto a cosa nostra possa diventare un’occasione di riscatto per quella parte sana della società che non vuole vivere, e neppure convivere, con il ricatto, la sopraffazione e la tracotanza delle organizzazioni mafiose”. Per Sonia Alfano, figlia di Beppe il cronista ucciso a Barcellona (Messina) l’8 gennaio 1993, ”gli studenti coinvolti nelle lezioni di legalità al Giardino di Ciaculli possono conoscere le storie delle tante vittime innocenti della mafia. Ho partecipato a numerosi incontri tra cronisti, magistrati e studenti e ogni volta è intensa la commozione per chi come me, Giovanni Chinnici e Manfredi Borsellino, ha vissuto sulla propria pelle la violenza della criminalità. Ringrazio l’Unci e il presidente del Gruppo siciliano, Leone Zingales, perchè è anche sul terreno della cultura e della conoscenza che si fa antimafia”. Secondo Giovanni Chinnici, figlio di Rocco, trucidato il 19 luglio 1983, ”commemorare per ricordare e ricordare commemorando. In queste poche parole riassumerei il significato profondo del ‘Giardino della Memoria’, un luogo che sta assumendo una dimensione sempre più suggestiva.Purtroppo, gli anni della Sicilia sono scanditi da un fitto susseguirsi di ricorrenze tragiche in tutte le stagioni e tutti i mesi. Il Giardino sollecita suggestivamente la memoria orientandola verso esempi positivi. La partecipazione attiva dei ragazzi rende il progetto di cronisti e magistrati uno dei sussidi più concreti e tangibili ai percorsi di educazione alla legalità”.

Redazione

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