Turismo

Guide di montagna, AIGAE ricorre al TAR contro l’assessore Barbagallo

L’AIGAE (Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche) ha depositato presso il TAR di Palermo un ricorso contro il bando per la selezione delle cosiddette “guide di media montagna” pubblicato dalla Regione Siciliana, Assessorato al turismo.

Il ricorso al TAR

“L’assessore Regionale al turismo Anthony Barbagallo ha deciso di provare a fare chiarezza in materia di professioni
turistiche, pubblicando un decreto per la creazione delle cosiddette “guide di media montagna” (una presunta “nuova figura professionale”) ed un successivo bando per la selezione di tale figura. In realtà però con questi provvedimenti ha ingarbugliato ancor più la situazione,piuttosto che semplificarla”.

Lo dichiara Violetta Francese Consigliere Nazionale AIGAE e Coordinatrice per la Regione Sicilia, che aggiunge: “Siamo stati disponibili a collaborare fattivamente con l’Assessore ed infatti, nel tempo, abbiamo consegnato formalmente ai suoi uffici nostre memorie scritte in cui rappresentavamo lo stato di fatto sia dal punto di vista normativo nazionale che regionale siciliano che in altre regioni, abbiamo anche rappresentato le differenze e le
eventuali interferenze tra le varie figure professionali già operanti nel settore, abbiamo partecipato costruttivamente agli incontri sul tema”.

“Danni agli operatori turistici”

“Purtroppo però, – prosegue Francese – riscontriamo che nessuno dei nostri suggerimenti ha trovato riscontro e si è proceduto alla pubblicazione di atti di cui ora non possiamo che chiedere l’annullamento. Siamo stati, quindi, costretti a ricorrere al TAR perché siamo fiduciosi di vedere rispettate leggi dello Stato e regole europee già vigenti da tempo. Siamo consapevoli che spetti solo allo Stato legiferare in materia di requisiti per l’accesso alle professioni. Il decreto ed il bando rischiano concretamente di essere contrari sia al dettato della Costituazione, sia al Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea ed inoltre realizzano una distorsione del mercato e della concorrenza. Tutto ciò alla fine causerà danni sia agli operatori turistici già operanti in ossequio di leggi dello Stato sia al pubblico che è l’utente finale dei servizi e dell’offerta turistico-culturale”.

Redazione

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