Gucciardi: “Vorremmo un rafforzamento politico della giunta Crocetta”

Il capogruppo all’Ars Baldo Gucciardi in un’intervista in esclusiva per Sicilianews24 ha voluto evidenziare l’urgenza di votare la legge di stabilità e il bilancio entro la fine del mese. Ma nel 2014 il Pd d’accordo con il presidente Crocetta vuole tornare a parlare di un rafforzamento politico della giunta. Gucciardi considera l’operato del presidente Crocetta in questo anno di lavoro veramente encomiabile. Sul fronte nazionale il gruppo del Pd all’Ars ha pronto un ddl sulla cooperazione internazionale per rimanere sulla stessa linea d’onda del nuovo segretario nazionale del Pd Matteo Renzi che ha annunciato che verrà a discutere a Palermo di immigrazione e collaborazione con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo.
E’ necessario approvare la finanziaria al più presto entro il 31 di dicembre, come fare per evitare l’esercizio provvisorio di bilancio?
“Bisogna lavorare al meglio e il più presto possibile. E’ necessario incardinare la legge di stabilità e quella di bilancio, ma soprattutto il disegno di legge ‘salva precari’. Siamo a buon punto e anche la legge che è venuta fuori da Roma è una buona legge. Noi qui faremo un disegno di legge per i precari che sembrava fino a qualche giorno fa in pericolo. La Sicilia ha bisogno di un atteggiamento serio da parte della politica. Il gruppo parlamentare del Pd all’Ars già da qualche settimana sostiene che bisogna sbrigarsi sia con la legge di stabilità e quella di Bilancio anche lavorando durante le festività, fancendo in modo tale che si eviti, per la prima volta dopo tanti anni, di arrivare all’esercizio provvisorio del bilancio. In questo modo daremmo un segnale di fiducia alle imprese e al mondo produttivo”.
Con l’ingresso del 2014 il Pd chiederà di nuovo un rimpasto politico della Giunta?
“Noi non abbiamo mai proposto un rimpasto a Crocetta, né ci accontentiamo della situazione attuale della giunta. Abbiamo posto come priorità al presidente Crocetta, che è anche un deputato del Pd, i problemi della Sicilia. Dopo si parlerà insieme alle forze parlamentari e politiche che sostengono Crocetta di un rafforzamento politico della giunta. Ma i percorsi con cui deve avvenire questo cambiamento li decideremo con il presidente stesso. Il rimpasto non è una bella parola è un qualcosa che sa di pasticci”.
Diamo un voto al governo Crocetta?
“Il presidente merita un voto altissimo, per un impegno straordinario limiti della sopportazione fisica e mentale. E’ un uomo che lavora 24 ore al giorno e che ha messo in campo in questo primo anno un’energia e unavoglia di un cambiamento veramente straordinaria. Ma probabilmente tutto questo non si concretizza con un’azione di governo. Quando il Pd tornerà a parlare di rafforzamento politico dell’azione di governo intendiamo dire che bisogna raggiungere un assetto che valorizzi ancor di più la straordinaria azione del presidente Crocetta e la renda ancora più incisiva. La mole di lavoro messa in campo da Crocetta e il suo lavoro rivoluzionario sono stati straordinariamente positivi. Finalmente con questo governo si è riusciti a parlare delle virtù di questa terra e non di una regione dove regna il malaffare”.
Il nuovo segretario nazionale del Pd Matteo Renzi vuole venire a parlare a Palermo di rapporti con i paesi che fanno parte della sponda Sud del Mediterraneo e anche d’immigrazione. L’assemblea regionale siciliana è pronta per trattare queste tematiche?
“Stiamo ultimando un disegno di legge che riguarda la cooperazione internazionale. Proprio in questa Sicilia che a volte è stata distratta sui temi dell’immigrazione, verso i quali non bisogna mostrare una solidarietà ‘pelosa’ e spesso inutile solo quando accadono le tragedie. Noi da ottobre lavoriamo ad un ddl che disciplimerà il delicato settore cella cooperazione internazionale, ma questo testo è stato scritto a più mani con le organizzazioni non governative, che spesso sono dimenticate dalle istituzioni. Ma negli anni le ONG hanno fatto un lavoro straordinario in tutte le parti del mondo dove le condizioni di vita sono inaccettabili. La nostra vuole essere un’azione di democrazia dal basso che ci consentirà di avere un rapporto di collaborazione con i paesi rivierschi del Mediterraneo che non dobbiamo considerare come paesi che creano problemi con grandi ondate d’immigrazione continue. Noi vogliamo considerare questi paesi come una grande fonte di sviluppo anche per noi, non soltanto per loro. Io credo che questo nuovo metodo culturale e politico sia la strada seguire per la Sicilia, che deve fare dell’immigrazione e della politica dell’accoglienza il fiore all’occhiello”.

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