Grotte dell’Addaura, iniziato l’iter per la messa in sicurezza
PALERMO – Un sopralluogo nelle grotte dell’Addaura si è svolto ieri su iniziativa del Comitato Salviamo l’Addaura, alla presenza di Stefano Vassallo, archeologo della Soprintendenza ai Beni culturali della Regione siciliana. Il sopralluogo, al quale era presente la consigliera comunale Federica Aluzzo, è stato finalizzato a porre in evidenza le criticità legate alla riapertura delle grotte, al fine di affrontare e risolvere i problemi del sito e restituire a cittadini e turisti un luogo di una bellezza storico-naturalistica dal valore inestimabile.
Le grotte dell’Addaura, sul lato nord-orientale del Monte Pellegrino, racchiudono straordinarie testimonianze di arte preistorica e al loro interno, oltre ai suggestivi graffiti, in passato sono stati rinvenuti anche resti di un elefante nano (oggi esposti al Museo Gemmellaro). Da circa vent’anni, le grotte sono chiuse con una porta di ferro, a causa del pericolo frane. L’area circostante è gestita dalla Regione Siciliana, che ha provveduto a isolarla con un muretto e una recinzione in ferro. La situazione generale dell’Addaura, nella zona delle grotte, è critica proprio per l’elevato rischio di distacco massi.
In seguito a una riunione sollecitata qualche mese dallo stesso Comitato Salviamo l’Addaura con Pietro Busetta, alla presenza della consigliera comunale Federica Aluzzo e del vicesindaco Emilio Arcuri, si è fatto il punto della situazione: 50 milioni di euro del Patto per Palermo sono stati destinati agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. Proprio questo tratto di costone di Monte Pellegrino prevede l’intervento più cospicuo, relativamente al quale, in questi giorni, d’intesa con l’Ufficio del Commissario straordinario delegato per la mitigazione del rischio idrogeologico in Sicilia, si stanno redigendo i relativi progetti ed esperendo le necessarie prassi formali e burocratiche.
Intanto, sono iniziati da qualche settimana e termineranno entro il 17 maggio prossimo gli interventi di urgenza per la messa in sicurezza delle scarpate di monte del Lungomare Cristoforo Colombo, fra l’Addaura e Vergine Maria, nei tratti compresi fra i civici 1062 e 1356 (zona A) e fra i civici 1626 e 1824 (zona B)”.
“Mi auguro – sottolinea la consigliera Federica Aluzzo – che si possa al più presto mettere in sicurezza il costone: grazie alla spinta dell’amministrazione, questo processo è cominciato, con scadenze ben precise che serviranno a garantire la vivibilità della zona e che, mi auguro, siano da stimolo alla riapertura delle grotte dell’Addaura. Del resto, a parte i fondi del Patto per Palermo, ricordo che è stato esperito un bando regionale della nuova misura comunitaria, denominata Flag (Fisheries Local Action Groups), che mette a disposizione in Sicilia oltre sedici milioni di euro per sviluppo e innovazione del settore della pesca e per il rilancio infrastrutturale e identitario delle borgate marinare. Parte di questi fondi potrebbero essere dedicati proprio alla riapertura, valorizzazione e gestione delle grotte. Peraltro, il richiamo turistico permetterebbe anche di trarne profitto economico, così come succede con le grotte di Altamira in Spagna e Lascaux in Francia, inserite nell’elenco dei beni Unesco patrimonio dell’umanità. Altamira richiama poco meno di trecentomila visitatori all’anno, Lascaux ha sfiorato le cinquecentomila presenze”.
“Sicuramente, però, – conclude Aluzzo – occorre collaborazione e impegno da parte di tutte le istituzioni interessate. L’Amministrazione comunale sta facendo la propria parte, come dimostra il fatto che è incominciato l’iter per il recupero e la messa in sicurezza del costone roccioso”.