ROMA – Commentando il protocollo di intesa raggiunto tra la Regione Siciliana e Assomineraria, Edison e EniMed per lo sfruttamento dei giacimenti di gas e petrolio presenti nel Canale di Sicilia, il direttore delle Campagne Alessandro Giannì dichiara:
«Crocetta è stato fulminato sulla via del catrame e ha consegnato il Canale di Sicilia ai petrolieri. Da buon politico, ha firmato i nostri appelli contro le trivelle in campagna elettorale per poi rimangiarsi tutto davanti all’odore dei soldi. Pecunia non olet: nemmeno se puzza di bitume come il famoso pozzo “Vega B”. Di lavoro ce ne sarà poco e di rischi, soprattutto per la pesca e per il turismo, molti»
Greenpeace negli ultimi due anni ha presentato documenti precisi che smascherano i piani dei petrolieri e di chi dovrebbe controllarli. Con la sua campagna “U mari nun si spirtusa” ha proposto un “Piano Blu” per valorizzare il mare di Sicilia, l’unico vero oro blu dell’isola, e per difenderlo da rischi che appaiono evidenti a tutti tranne che al presidente della Regione Siciliana.
«Su questo piano, la giunta Crocetta ci ha promesso due anni fa un tavolo di confronto che si è poi rimangiata – continua Giannì – I siciliani adesso hanno tutti gli elementi per valutare chi è davvero il presidente della loro regione. Il verso è sempre quello: con i petrolieri, contro il mare di Sicilia»
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