Green Pass, quando manca: si accentua la tensione tra il datore di lavoro ed il lavoratore
Stiamo affrontando un momento davvero complicato. Lavorare dovrebbe consentire a ciascuno di noi di mettere in atto abilità e conoscenze, oltre a permetterci di vivere un’esistenza decorosa. Eppure, il lavoro sta diventando sempre più “distante”, sottoposto al peso di più fattori. Quasi fosse foglia d’autunno piegata da più venti.
Si accentua, dunque, la tensione tra datori e lavoratori. I primi devono poter mantenere efficienti le proprie strutture e mettersi la divisa del controllore: chi, difatti, non verifica il rispetto delle regole sul green pass rischia una sanzione amministrativa che va da 400 a 1.000 euro. I secondi, all’opposto, hanno famiglie da sfamare, ma, se non possono recarsi sul luogo di lavoro, perdono lo stipendio e non solo. Le FAQ messe a disposizione del Governo sono molto chiare sul punto: “il lavoratore, pubblico o privato, è considerato assente ingiustificato, senza diritto allo stipendio, fino alla presentazione del green pass; nel caso di aziende con meno di 15 dipendenti, dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata, il datore di lavoro può sospendere il lavoratore per la durata corrispondente a quella del contratto di lavoro stipulato per la sostituzione, comunque per un periodo non superiore a dieci giorni, rinnovabili per una sola volta.
Nel caso in cui il lavoratore acceda al luogo di lavoro senza green pass, il datore di lavoro deve poi effettuare una segnalazione alla Prefettura ai fini dell’applicazione della sanzione amministrativa. Infatti il lavoratore che accede al luogo di lavoro senza green pass è soggetto, con provvedimento del Prefetto, a una sanzione amministrativa che va da 600 a 1.500 euro. Vengono poi applicate anche le sanzioni disciplinari eventualmente previste dai contratti collettivi di settore. Oltre alla retribuzione, non sarà più versata al lavoratore senza green pass qualsiasi altra componente della retribuzione, anche di natura previdenziale, avente carattere fisso e continuativo, accessorio o indennitario, previsto per la giornata di lavoro non prestata. I giorni di assenza ingiustificata non concorrono alla maturazione delle ferie e comportano la perdita della relativa anzianità di servizio”.
Per ulteriori approfondimenti, si segnala: https://www.governo.it/it/articolo/green-pass-faq-sui-dpcm-firmati-dal-presidente-draghi/18223