“Ribadiamo quanto sostenuto, in questi mesi, dal presidente dell’ANCI Sicilia, Leoluca Orlando circa l’urgenza di approvare, in tempi brevissimi e anche attraverso specifici provvedimenti d’urgenza, norme in sostegno dei Comuni siciliani. Ricordiamo che ad oggi solo 152 Comuni su 391 hanno approvato il Bilancio di previsione 2021-2023 e solamente 74 Comuni hanno approvato il Consuntivo 2020, e che oltre questi numeri vanno ricordati i circa 100 Comuni in dissesto, sotto Piano di riequilibrio finanziario e strutturalmente deficitari.
Si tratta di numeri eloquenti che rappresentano con evidenza quanto il tema delle criticità finanziarie degli enti locali sia in Sicilia un dato strutturale e di sistema. Alle questioni finanziarie si aggiungono le problematiche di carattere organizzativo; anche in questo caso i dati di un recente monitoraggio condotto dall’Associazione dei Comuni siciliani evidenziano una condizione di notevole difficoltà. Ricordiamo che alla luce di questa prima rilevazione i posti vacanti nelle piante organiche dei Comuni siciliani sono circa 15 mila e tra questi circa 4000 fra dirigenti e categorie D. In queste condizioni pensare di erogare servizi di qualità a cittadini e imprese e sperare di poter utilizzare in maniera efficace le tante, forse troppe, risorse della Programmazione Comunitaria 2021-2027 e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è pura utopia.
Come abbiamo più volte chiesto al Governo nazionale e recentemente ai deputati e ai senatori eletti in Sicilia occorre recepire le proposte di modifica normativa formulate dall’ANCI Sicilia relativamente all’abbattimento del 50% degli accantonamenti del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità (FCDE) e consentire, in deroga alle disposizioni vigenti, l’assunzione di figure professionali qualificate all’interno degli enti locali.
Abbiamo apprezzato la posizione recentemente espressa dal Governo Musumeci attraverso l’assessore regionale delle Autonomie locali, Marco Zambuto, che ha confermato l’analisi dell’ANCI Sicilia e chiediamo adesso al vicepresidente e assessore all’economia, Gaetano Armao, di inserire nell’ambito degli accordi fra Stato e Regione, una norma che, in relazione all’acquisizione di Riscossione Sicilia S.p.A. da parte dell’Agenzia delle Entrate-riscossione, possa ristorare i Comuni siciliani per i mancati incassi dei crediti frutto delle inefficienze del gestore regionale”.
Lo hanno dichiarato gli oltre 100 sindaci sottoelencati, ai quali, in queste ore, si stanno associando tanti altri.
“Se vi fosse stata la competenza politica, in alcuni settori strategici, da tempo la Regione Siciliana avrebbe potuto sopperire alle oggettive difficoltà dei Comuni siciliani. Nell’attuale emergenza il governo regionale adotti le norme di contabilità pubblica, consentite per i Comuni delle Regioni a Statuto speciale. In tal modo oltre al rispetto della previsione contenuta nel dgls 118/11, l’esecutivo regionale consentirebbe ai Comuni siciliani di potere operare per il bene delle rispettive comunità.
Ivi compreso degli operatori economici che, attraverso lo strumento della fiscalità di sviluppo, iniziano a guardare al futuro con fiducia. Ci stiamo battendo per far rinascere le Terre Alte della Sicilia e ci preoccupa che i Comuni dove insistono le sedi degli operatori economici si trovino nell’impossibilità di garantire i servizi essenziali. Siamo al di là dell’emergenza.
Riponiamo la massima fiducia nel presidente Musumeci al quale chiediamo di avocare a sé l’annosa questione degli accordi tra lo Stato e la Regione, affinché possa essere ascoltato il grido di allarme lanciato da tempo da Anci Sicilia e che la stessa venga coinvolta nella definizione del testo definitivo da sottoporre alla Commissione Paritetica”. Lo dichiara Vincenzo Lapunzina, presidente dell’Associazione ZFM Sicilia.
Luca Cannata, vice presidente vicario di ANCI Sicilia e sindaco di Avola;
Francesco Cacciatore, presidente di ALI Sicilia e sindaco di Santo Stefano Quisquina;
Salvo Pugliese, sindaco di Catania;
Francesco Sgroi, sindaco Randazzo;
Franco Ingrilli’ sindaco di Capo D’Orlando;
Rosario Lapunzina, sindaco di Cefalù;
Francesco Bivona, sindaco di Regalbuto;
Nicola Catania, sindaco di Partanna;
Roberto Gambino, sindaco di Caltanissetta;
Giuseppe De Luca sindaco di Maletto;
Angelina De Luca, sindaco di Altofonte;
Francesco Italia, sindaco di Siracusa;
Francesco Re, sindaco di Santo Stefano di Camastra;
Vincenzo Giannone sindaco di Scicli;
Stefano Castellino, sindaco di Palma di Montechiaro;
Massimiliano Conti, sindaco di Niscemi;
Renzo Bufalino, sindaco di Montedoro;
Rosario Petta, sindaco di Piana degli Albanesi;
Vincenzo Parlato, sindaco di Sortino;
Fortunato Basile sindaco di Baucina;
Salvo Astuti, sindaco di Palagonia;
Giuseppe Catania sindaco di Mussomeli;
Marco Giorgianni, sindaco di Lipari;
Salvatore Puglisi, sindaco di Linguaglossa;
Salvino Fiore, sindaco di San Piero Patti;
Michela Taravella, sindaca di Campofelice di Roccella;
Mario Bolognari sindaco di Taormina;
Nicolò Rizzo, sindaco di Castellammare del Golfo;
Giosuè Maniaci, sindaco di Terrasini;
Michelangelo Giansiracusa, sindaco di Ferla;
Antonio Licciardo, sindaco di Assoro;
Stefano Alì, sindaco di Acireale;
Vito Rizzo, sindaco di Balestrate;
Domenico Surdi, sindaco di Alcamo;
Gian Giacomo Palazzolo, sindaco di Cinisi;
Renato Di Blasi, sindaco di Librizzi;
Luciano Marino, sindaco di Lercara Friddi;
Leonardo Spera, sindaco di Contessa Entellina;
Matteo de Marco, sindaco di Villafranca Tirrena;
Giovanni Burtone, sindaco di Militello in val di Catania;
Fabio Venezia, sindaco di Troina;
Giuliano Cortina, sindaco di Scillato;
Santo Cosentino, sindaco di Trappeto;
Giuseppe Solazzo, sindaco di Sclafani Bagni;
Angelo Conti, sindaco di Valledolmo;
Antonio Miceli, sindaco di Vicari;
Gaetano Di Chiara, sindaco di Villabate;
Francesco Agnello, sindaco di Villafrati;
Pietro Puccio, sindaco di Capaci;
Giuseppe Oddo, sindaco di Campofiorito;
Marco Rubino, sindaco di Sant’Agata Li Battiati;
Antonio Rini vice presidente ANCI Sicilia e sindaco di Ventimiglia di Sicilia;
Leo Ciaccio, sindaco di Sambuca di Sicilia;
Giuseppe Cangialosi, sindaco di Cefalà Diana;
Maurizio Dipietro, sindaco di Enna;
Giovanni Meli, sindaco di Collesano;
Nicolò Nicolosi, sindaco di Corleone;
Vito Barone, sindaco di Ciminna;
Paolo Martorana, sindaco di Ficarazzi;
Antonio De Luca, sindaco di Giardinello;
Maurizio Zingales, sindaco di Mirto;
Orazio Nevoloso sindaco di Isola delle Femmine;
Domenico Venuti, sindaco di Salemi;
Antonio Cammarata, sindaco di Piazza Armerina;
Giuseppe Virga, sindaco di Altavilla Milicia;
Filippo Tripoli, sindaco di Bagheria;
Tommaso Di Giorgio, sindaco di Bisacquino;
Pietro Aldegheri, sindaco di Campofelice di Fitalia;
Luigi Cino, sindaco di Camporeale;
Giuseppe Laccoto, sindaco di Brolo;
Antonio Mesi, sindaco di Montemaggiore Belsito;
Pino Galanti, sindaco di Licata;
Nino Naso, sindaco di Paternò;
Franco Ribaudo, sindaco di Marineo;
Vincenzo Caragliano, sindaco di Riposto;
Orlando Russo, sindaco di Castelmola;
Francesco Miccichè, sindaco di Agrigento;
Leonardo Ortolano, sindaco di Trabia;
Alberto Arcidiacono, sindaco di Monreale;
Rosario Rizzolo, sindaco di Misilmeri;
Maria Terranova, sindaco di Termini Imerese;
Giuseppe Monteleone, sindaco di Carini;
Giovanni Di Giacinto, sindaco di Casteldaccia;
Mario Cicero, sindaco di Castelbuono;
Francesco Calderaro, sindaco di Castellana Sicula;
Sebastiano Bellini, sindaco di Godrano;
Nicolò Granà, sindaco di Palazzo Adriano;
Filippo Privitera, sindaco di Camporotondo Etneo;
Leonardo Neglia, sindaco di Petralia Sottana;
Gandolfo Librizzi, sindaco di Polizzi Generosa;
Giuseppe Cassì, sindaco di Ragusa;
Luigi Vallone, sindaco di Prizzi;
Giuseppe Palmeri, sindaco di Roccamena;
Rosamaria Giordano, sindaco di Roccapalumba;
Giuseppe Minutilla, sindaco di San Mauro Castelverde;
Massimiliano Giammusso, sindaco di Gravina di Catania;
Salvatore Sanfilippo, sindaco di Santa Flavia;
Calogero D’anna, sindaco di Bompietro;
Nicasio Di Cola, sindaco di Caccamo;
Salvatore Di Carlo, sindaco di Caltavaturo;
Francesco Di Giorgio, sindaco di Chiusa Sclafani;
Michele Panzarella, sindaco di Aliminusa;
Davide Paratore, sindaco di Antillo;
Giacomo Tranchida, sindaco di Trapani.
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