Grani antichi siciliani, 16 varietà iscritte nel registro nazionale

Grani antichi siciliani. Via libera da parte del Ministero per le Politiche  Agricole, Alimentari e Forestali alla iscrizione di 14 varietà da conservazione  di grano duro e 2 varietà di grano tenero, per complessivi 56 agricoltori  responsabili del mantenimento in purezza, nel “Registro nazionale delle varietà  da conservazione di specie agrarie e delle specie ortive”.

Grani antichi siciliani: le varietà che si aggiungono alle tre già presenti

Queste varietà si sommano alle 3 già presenti nel registro delle varietà da  conservazione. Infatti, in aggiunta alle varietà di frumento duro Timilia reste nere e Perciasacchi, oggi si aggiungono Capeiti 8, Farricello, Tripolino,  Timilia reste bianche, Scorsonera, Ciciredda, Paola, Urrìa, Russello, Gioia,  Martinella, Biancuccia, Castiglione Glabro, e Bidì. Invece, per quanto riguarda  il frumento tenero, alla Maiorca, si aggiungono le varietà Maiorcone e  Romano.

L’obbiettivo è creare una filiera dei Grani Antichi

Il decreto ministeriale arriva a conclusione dell’iter istruttorio messo a  punto dalla Commissione tecnico scientifica di valutazione istituita presso il  Dipartimento regionale dell’Agricoltura e composta dal CREA (Consiglio per la  Ricerca e l’Analisi in Agricoltura – ex ENSE), dalla Stazione di Granicoltura  per la Sicilia, dal Servizio Fitosanitario regionale, dall’Università di  Palermo e Catania e dal Consorzio di Ricerca “Gian Pietro Ballatore”.

“Ci sono tutte le premesse perché in Sicilia si possa costituire una filiera  dei Grani Antichi tracciata in tutte le sue fasi a partire dall’utilizzo di  sementi certificate – afferma l’Assessore regionale per l’Agricoltura Edy  Bandiera – Il riconoscimento di dette varietà non può non tradursi in una forte  ricaduta in termini di qualità e quindi di maggiore rendimento economico delle  produzioni e allo stesso tempo i consumatori avranno le necessarie garanzie di  prodotto, tutelati in tal modo da eventuali frodi”.