Governo, Schifani “Se c’è da staccare la spina si faccia in fretta”
ROMA (ITALPRESS) – Se c’è da staccare la spina al governo si faccia in fretta, il paese non può attendere. E’ quanto chiede il senatore di Forza Italia Renato Schifani, ospite della rubrica “Primo Piano” di Claudio Brachino per l’agenzia Italpress. A poche ore dalla conferenza stampa di Italia Viva, che segnerà, forse, le sorti del governo Conte, l’ex presidente del Senato auspica una risoluzione veloce dei problemi interni alla maggioranza: “Il Recovery Plan disegnerà il futuro del Paese, le opposizioni devono poter dire la loro sul futuro dell’Italia, il piano non dovrebbe essere solo quello del governo, deve essere il piano della nazione, questa maggioranza si sta assumendo una gravissima responsabilità, non coinvolgendo una parte del paese, le opposizioni”.
“L’erogazione dei fondi europei è collegata alla grandi riforme, a partire da quella della giustizia, l’Europa vuole garanzie, ce la faremo con senso di responsabilità, da un mese siamo paralizzati da questi litigi, se si deve staccare la spina si faccia, non si può restare paralizzati”, sottolinea il senatore.
Come andrà a finire questa crisi? Per Schifani sarà il presidente della Repubblica a decidere ma su una cosa è certo: “Escludo un sostegno di Forza Italia, non faremo i responsabili, noi siamo responsabili nella coerenza della nostra storia e il gruppo in Senato è molto compatto, molto coeso. Poi se il presidente Mattarella farà un richiamo a tutte le forze politiche per un’unità nazionale è evidente che il centrodestra ne parlerà e agirà unito nell’interesse del Paese, ma sono governi a termine che porteranno poi il Paese al voto. La legge elettorale c’è, si può andare a votare, abbiamo il decreto Ristori e il Recovery da approvare, dopodiché si può andare a votare”.
Sul piano della gestione della pandemia Schifani non critica particolarmente il Governo ma chiede più coinvolgimento delle altre componenti del Paese.
“Non mi sento di polemizzare violentemente contro il governo sul modello di controllo della pandemia – ammette -. Il governo è chiamato a prendere delle scelte senza precedenti, non mi sento di contestare l’utilizzo dello strumento del Dpcm e di provvedimenti urgenti, la politica si deve adeguare al momento. Spero si lavori tutti insieme per uscire da questo tunnel, per esempio con i vaccini. Ci sono molte categorie che lamentano l’incertezza del domani, questo crea anche un danno economico, i ristori nella prima fase sono arrivati in ritardo, ci sono dei casi disperati di persone che rischiano di chiudere definitivamente la loro attività”.