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di redazione
Roma,
1 Giugno 2012
‘ stato firmato dal Ministro dell’Economia, Mario Monti e dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Elsa Fornero il decreto interministeriale a tutela dei lavoratori ‘salvaguardati’.
Il decreto, composto da 8 articoli, si applica a 65mila lavoratori e disciplina le modalit’ di attuazione del ‘Salva Italia’ del 6 dicembre 2011 individuando la ripartizione dei soggetti interessati ai fini della concessione dei benefici . Ecco di seguito una tabella riassuntiva predisposta dall’INPS sulle categorie interessate:
Tipologia di soggetti
Contingente numerico
– Mobilit’ (art 2, comma 1, lett. a del presente decreto)
25.590
– Mobilit’ lunga (art 2, comma 1, lett. b del presente decreto)
3.460
– Fondi di solidariet’ (art 2, comma 1, lett. c del presente decreto)
17.710
– Prosecutori volontari (art 2, comma 1, lett. d del presente decreto) con decorrenza
entro il 2013
10.250
– Lavoratori esonerati (art 2, comma 1, lett. e del presente decreto)
950
– Genitori di disabili (art 2, comma 1, lett. f del presente decreto)
150
– Lavoratori cessati ai sensi dell’art.6, comma 2-ter,
del decreto-legge n. 216 del 2011,
convertito,
con modificazioni della
legge n. 14 del 2012 (art 2, comma 1, lett. g ed h del presente decreto)
6.890
Totale
65.000
L’esame delle istanze ‘ affidato all’INPS e per le ultime tre categorie della sopra esposta Tabella ‘ prevista una domanda preliminare che sar’ esaminata da apposite commissioni costituite presso le direzioni Territoriali del Lavoro che comunicheranno le decisioni assunte all’INPS per via telematica.
Gli enti gestori di forme di previdenza obbligatoria provvedono al monitoraggio, sulla base della data di cessazione del rapporto di lavoro o dell’inizio del periodo di esonero delle domande di pensionamento presentate dai lavoratori che intendono avvalersi dei requisiti di accesso.
Il Governo ‘ consapevole che il provvedimento non esaurisce la platea di persone interessate alla salvaguardia come, in particolare, i lavoratori per i quali sono stati conclusi accordi collettivi di uscita dal mondo del lavoro e che avrebbero avuto accesso al pensionamento in base ai previgenti requisiti, a seguito di periodi di fruizione di ammortizzatori sociali.
Il Governo si impegna per questi altri lavoratori a trovare soluzioni eque e finanziariamente sostenibili.
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