Governo, Draghi “Siamo qui per cambiare, non per stare fermi”

ROMA (ITALPRESS) – “Condivido molto il titolo che avete scelto per il vostro Congresso: ‘Esserci per cambiarè è una frase diretta, che racchiude anche il senso di questo governo. Siamo qui per fare quello che serve all’Italia, ai lavoratori, alle imprese – non per stare fermi. E siamo qui per farlo insieme a voi – alle parti sociali. Perchè il cambiamento di domani dipende dalla nostra azione di oggi. E questa azione deve partire da una prospettiva concreta, coraggiosa, condivisa”. Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, intervenendo al 19° Congresso confederale della Cisl a Roma.

“Fin dal suo insediamento, il Governo ha cercato – e, direi, molto spesso trovato – il dialogo con i sindacati. Lo abbiamo fatto perchè le buone relazioni industriali sono state essenziali in alcuni dei momenti più difficili della nostra storia”.Il presidente del Consiglio ha evidenziato come la guerra in Ucraina rende “i nostri sforzi di cambiamento più complessi e, al tempo stesso, ancora più necessari. Il mercato dell’energia vive una fase di enorme volatilità, che penalizza i lavoratori e le imprese. I blocchi alle esportazioni, i colli di bottiglia negli approvvigionamenti, i ritardi nelle consegne hanno messo in luce la delicatezza dei nostri sistemi industriali. Queste crisi colpiscono in particolare i cittadini più vulnerabili, le realtà sociali più fragili, e mettono a dura prova la coesione sociale. Ci costringono a ripensare la nostra politica energetica, le nostre catene produttive, il nostro sistema di filiera. Il Governo si è mosso con rapidità per tutelare i lavoratori di fronte alle molte crisi di questi anni”, ha aggiunto spiegando che è previsto un calo della pressione fiscale quest’anno di 0,4 punti percentuali rispetto all’anno scorso, “la riduzione più consistente degli ultimi sei anni”.

Il premier ha poi ricordato i morti sul lavoro: oltre 1.200 nel solo 2021. “Alle loro famiglie, ai loro colleghi, esprimo la più sentita vicinanza del Governo e mia personale. Con la collaborazione attiva di voi sindacati, siamo intervenuti per rafforzare e rendere più partecipato il sistema dei controlli. Potenziare le attività ispettive, però, non basta. Le aziende devono fare attività di formazione, di manutenzione, di prevenzione. E’ un tema di civiltà, che qualifica una democrazia”.
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