Governo, Decreto salute: precisazioni da Palazzo Chigi
Roma,
13 Settembre 2012
In riferimento all’articolo pubblicato dal quotidiano la Repubblica il 12 settembre “Sale giochi, bibite e spot tv così il decreto salute è stato …
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di redazione
Roma,
13 Settembre 2012
In riferimento all’articolo pubblicato dal quotidiano la Repubblica il 12 settembre “Sale giochi, bibite e spot tv così il decreto salute è stato svuotato dalle lobby” in cui si sostiene che “dopo l’approvazione del governo” il decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri il… sia stato modificato “accreditando l’ipotesi di un lavorio di aggressione alle norme da parte delle lobby”, Palazzo Chigi precisa che il testo del decreto approvato dal Consiglio dei ministri non ha subito alcun aggiustamento postumo.L’articolo segnala in particolare due anomalie: la prima riguarda la “scomparsa” del limite minimo di 200 metri di distanza tra le scuole e le sale gioco; la seconda – come riporta il quotidiano – denuncia la “scomparsa del divieto di fare pubblicità in tv nella fascia protetta”.Il governo sottolinea che entrambi i punti non corrispondono al vero. In particolare il limite minimo per la localizzazione dei locali da gioco di 200 metri da luoghi sensibili è stato convertito in una norma che prevede una pianificazione da parte dell’Amministrazione dei Monopoli di Stato rispetto alla prossimità territoriale ai luoghi sensibili. Tutto questo in base all’esito dei controlli effettuati – almeno 5mila l’anno – e sulla base delle proposte avanzate dai comuni a cui spetta comunque istituzionalmente il compito di pianificare la localizzazione degli esercizi commerciali.Anche per quanto riguarda il divieto di pubblicità del gioco in tv durante le fasce protette si sottolinea come il decreto imponga norme più stringenti anche al di fuori delle fasce protette per tutti quei programmi che possano essere in qualche modo, per il loro contenuto, destinati o fruibili dai minori. La norma approvata protegge quindi di più i minori rispetto ad un divieto legato solo ad orari predeterminati, facilmente aggirabili.