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di redazione
Roma,
26 Ottobre 2012
Nella sua decisione del 17 ottobre la Commissione europea ha ribadito che la normativa dell’Unione europea consente agli Stati membri di compensare i danni causati dalle calamità naturali, ma ha aperto un’indagine approfondita per verificare che le agevolazioni concesse in Italia in passato (agevolazioni fiscali e contributive connesse a calamità naturali, che hanno riguardato anche il terremoto in Abruzzo del 2009), fossero commisurate ai danni realmente subiti a causa dell’evento calamitoso.Il Governo ha preso immediatamente contatto con la Commissione europea per concordare le modalità con le quali le imprese interessate possano dimostrare il danno subito, il nesso di causalità con la calamità naturale, nonché la proporzionalità e quindi la legittimità dell’aiuto ricevuto. Si ribadisce inoltre, come anticipato nelle circolari di INPS e INAIL, la conformità con l’ordinamento comunitario degli aiuti di portata minima (c.d. de minimis), che sono comunque consentiti per un importo di 200.000 euro nel triennio.Il Governo è convinto che sia nell’interesse della popolazione delle zone colpite dalle calamità, e segnatamente delle imprese la cui attività economica è danneggiata nel breve e lungo termine, che le agevolazioni siano, come prevedono le regole della concorrenza europea, erogate in relazione agli effettivi danni.
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