Governo, CNB: parere su alimentazione umana e benessere animale

Roma,

2 Ottobre 2012

Il Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB), in data 28 settembre 2012, ha discusso e approvato all’unanimità il documento “Alimentazione umana e benesser…

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di redazione

Roma,

2 Ottobre 2012

Il Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB), in data 28 settembre 2012, ha discusso e approvato all’unanimità il documento “Alimentazione umana e benessere animale”, elaborato dalle Proff. Luisella Battaglia e Cinzia Caporale.Il documento affronta una delle più note, ordinarie e antiche forme di utilizzo dell’animale, quale la produzione di carne e in generale di prodotti di origine animale per l’uomo. Tema che merita una rinnovata attenzione in quanto attualmente caratterizzato dall’accentuarsi della tendenza alla diffusione di forme di produzione industriale che penalizzano sensibilmente la qualità di vita degli animali. Quando definiamo qualcosa come “buono da mangiare”, sostiene il CNB, non dovremmo riferirci soltanto a ciò che soddisfa il palato e obbedisce a criteri gastronomici o dietetici, ma anche a ciò che esprime le nostre opzioni di valore, a ciò che è conforme a determinati requisiti etici di correttezza e trasparenza dell’intera filiera produttiva nonché di attenzione nei confronti dei parametri del benessere animale, ampiamente descritti nella letteratura scientifica e adottati per la gran parte dall’Unione europea. La posizione del CNB sostiene quindi un’etica della biocultura che superi una concezione dell’animale esclusivamente quale mezzo per il soddisfacimento di interessi e di bisogni umani e in cui esso venga riconosciuto quale essere senziente meritevole di tutela. Il Parere conclude che, pur tenendo presente la centralità dell’uomo e l’interesse legittimo al contenimento dei prezzi dei prodotti di origine animale soprattutto in tempi di crisi economica come quelli attuali, occorre pervenire a una valutazione globale che esamini il problema alla luce di un più ampio e lungimirante concetto di vantaggio per la società nel suo complesso, compreso quello del mondo produttivo, nel rispetto della salute umana, del benessere degli animali e della sostenibilità ambientale. Da queste conclusioni, derivano anche alcune puntuali raccomandazioni: