Governo, CNB: aspetti bioetici della chirurgia estetica e ricostruttiva

Roma,

9 Luglio 2012

Il CNB ha approvato il parere “Aspetti bioetici della chirurgia estetica e ricostruttiva”, coordinato e redatto dai proff. Lorenzo d’Avack, Laura Palazzani e G…

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di redazione

Roma,

9 Luglio 2012

Il CNB ha approvato il parere “Aspetti bioetici della chirurgia estetica e ricostruttiva”, coordinato e redatto dai proff. Lorenzo d’Avack, Laura Palazzani e Giancarlo Umani Ronchi.Nella prima parte del documento, il CNB riflette sui limiti della legittimità di richieste di chirurgia estetica – in continuo aumento – in specie nel rapporto che intercorre tra il paziente e il medico, nel contesto della discussione sui molteplici fattori etici, sociali e culturali che influiscono sulla mutazione di atteggiamento nei confronti del corpo e di una dilatazione del concetto di salute in senso soggettivo. 1. Il CNB, trattandosi di un intervento non strettamente terapeutico, richiama i criteri deontologici che regolano la prassi medica, a volte trascurati – in questo ambito specifico – a favore di una accondiscendente esecuzione della richiesta espressa dagli individui, sottolineando la inaccettabilità di interventi sproporzionati, in quanto eccessivamente invasivi o inutilmente rischiosi e inadeguati rispetto ai possibili benefici richiesti dal paziente ovvero che si traducono in una sorta di ‘accanimento estetico’ o in mero sfruttamento del corpo.2. Il CNB ritiene, inoltre, che la liceità dell’intervento sia subordinata ad alcune condizioni e priorità, quali: il bilanciamento dei rischi e benefici deve essere commisurato alle condizioni psico-fisiche del paziente, con riferimento anche alla percezione che il paziente ha del proprio corpo e dei risultati che si attende dall’intervento; la funzionalità degli organi interessati deve avere la priorità sul risultato estetico; la informativa al paziente deve essere completa, con una adeguata consulenza anche psicologica.3. Per quanto riguarda gli interventi sui minori e incapaci, il CNB ritiene che vi debbano essere limiti alla liceità, a meno che tali interventi non rispondano al loro esclusivo interesse oggettivo sotto il profilo della salute, tenuto in particolare conto dell’età adolescenziale. Va anche garantita una protezione dei minori vietando forme di pubblicità e di servizi televisivi che provochino il rifiuto della propria immagine.