Ambiente

Goletta Verde boccia coste siciliane, M5S: “Regione e Arpa i responsabili”

Palermo – “La bocciatura di Goletta Verde sulla qualità ambientale delle coste siciliane mette ancora una volta nero su bianco le responsabilità della Regione Siciliana sul mancato controllo e sull’opinabile monitoraggio degli organi che dovrebbero essere preposti alla raccolta dei dati, Arpa in primis”.

A dichiararlo sono i deputati M5S all’Ars, Giampiero Trizzino e Valentina Palmeri in merito ai dati diffusi in queste ore da Goletta Verde, storica campagna di Legambiente che ha evidenziato uno stato di salute delle coste siciliane tutt’altro che incoraggiante.

M5S: “Inaccettabile la bocciatura”

“Una regione che dovrebbe vivere di turismo – spiega Giampiero Trizzino – non può incassare una simile bocciatura. La burocrazia selvaggia e una Regione Siciliana sonnolente, sono un mix esplosivo che provocano danni ambientali e di immagine incalcolabili. Moltissimi sono ancora gli scarichi al mare o nei fiumi, mentre laddove i depuratori ci sono, come quello di Giardini Naxos, questi sono quasi sempre danneggiati, funzionano in modo irregolare, non hanno filtri per il particolato o sono sottodimensionati. Il governo ha peraltro messo a disposizione un miliardo e 300 milioni per sistemare gli impianti di depurazioni, ma ne sono utilizzati pochissimi”.

Le responsabilità di Arpa Sicilia

“Anche l’Arpa Sicilia ha precise responsabilità – spiega la deputata Valentina Palmeri – non si capisce infatti come mai debbano essere i volontari di Legambiente a denunciare il disastro delle nostre coste, quando abbiamo enti pubblici che dovrebbero occuparsi proprio del monitoraggio dei dati ambientali. Peccato però che l’Arpa sia lasciata a stecchetto proprio dalla Regione Siciliana che a quanto pare, preferisce il rimpallo di responsabilità pur di tenere lo status quo e pagare infrazioni all’Europa.

Se si analizzano i singoli casi, emergono responsabilità precise della Regione, come nell’area Trapanese. Ad esempio, con l’Accordo di Programma Quadro del 2013 – dice Palmeri – Castellammare del Golfo è stata inserita tra i comuni della provincia di Trapani destinatari dei fondi strutturali per la realizzazione di impianti fognari e di depurazione per il superamento delle procedure di infrazione comunitaria in materia ambientale.

All’Assessore regionale dell’energia e dei servizi di pubblica utilità Vania Contrafatto, nominata nel novembre 2015 Commissario straordinario per impianti di depurazione delle acque reflue di diversi comuni siciliani, tra i quali Castellammare del Golfo e la relativa frazione di Scopello, da poche settimane è subentrato Enrico Rolle, Commissario nazionale per la depurazione. Sullo stato di progettazione, sembra che le cose non siano messe bene, anzi, tutt’altro, infatti – conclude Palmeri – il cronoprogramma dei lavori è all’anno zero”. “La proposta? Da subito – concludono i deputati – un controllo su tutti gli impianti esistenti e monitoraggio delle procedure”.

Redazione

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