Nel 2013, all’epoca del web 2.0 e dell’abbattimento dei tabù sessuali molti restano ancora gli argomenti cosiddetti intoccabili… dite che non è così?
Certo, vedere continuamente donne mezze nude in tv suggerisce di no, non crea né scandalo né meraviglia; sembrerebbe però che parlare di profilattici nelle varie emittenti televisive nazionali non sia poi così facile.
Per quale motivo è lecito trasmettere immagini esplicite, a carattere volgarmente sessuale, sia di uomini e principalmente di donne, o assistere a dibattiti su argomenti osé per niente istruttivi per poi vedersi negata la possibilità di fare informazione?
Arriviamo al dunque con qualche esempio: nel 2011 una circolare Rai invitava i conduttori a non nominare la parola profilattico durante le trasmissioni; a questa Fiorello, che conduceva ai tempi Il più grande spettacolo dopo il week-end, rispose con uno sketch provocatorio e comico nel quale manifestava la sua disapprovazione e invitava i giovani all’utilizzo del così da lui ribattezzato “salva la vita pischelli”.
Ma non solo le tv usano la censura, anche il web ha i suoi bei lucchetti: in una puntata del popolare programma Che tempo che fa la Littizzetto nel suo solito monologo finale spiegava, con la verve comica tipica del suo personaggio, il corretto utilizzo del condom femminile, il Femidom. Strano ma vero, anche l’impegnatissimo Fazio in quell’occasione pose parecchia resistenza rispetto alla solita scherzosa utilizzata per contrastare la prorompenza dell’attrice. Il video della puntata, caricato su Youtube, è stato prontamente rimosso.
La stessa fine ha fatto un video dell’associazione nazionale Lila (Lega Italiana per la Lotta contro l’AIDS) nel quale una modella mostrava come inserire il Femidom nella cavità vaginale.
Dopo le proteste agli amministratori della famosa piattaforma, i volontari dell’associazione sono stati invitati a non caricare nuovamente lo stesso contenuto, pena la cancellazione dell’account.
Perché tutte queste riflessioni proprio in questi giorni?
Il 16 settembre è stata celebrata la seconda Giornata Globale del Femidom: questo oggetto non è un semplice preservativo ma uno strumento di libertà: consente alle donne di decidere da sé di proteggersi ed evitare gravidanze indesiderate o di contrarre malattie sessualmente trasmissibili.
È assurdo e inaccettabile che in tv e su altri mass media sia negata la possibilità di informazione.
È assurdo e inaccettabile che una donna debba fare i salti mortali per trovare un rivenditore di Femidom e
pagare tra i sei e i sette euro per una confezione da tre preservativi.
È assurdo e inaccettabile che lo Stato non fornisca gratuitamente a chi li richiede i profilattici, visto e considerato quanto costano le cure mediche per le persone che contraggono il virus dell’HIV.
Per questo è importante che esistano ricorrenze come quella del 16 settembre, anche se, a parer mio, il Global Female Condom Day dovrebbe essere celebrato ogni giorno, per la libertà, per noi donne e per tutti.
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