Catania – In scena questo fine settimana al teatro del Canovaccio lo spettacolo di apertura della stagione 2013-2014 di XXI in Scena Teatro, “Giulio Cesare” di W. Shakespeare.
Dopo la prima dello scorso sabato lo spettacolo diretto da Nicola Alberto Orofino torna a far discutere il pubblico che, ovviamente, neanche questa volta si è trovato davanti a una semplice rappresentazione del dramma shakespeariano.
Il regista infatti ci ha offerto un’ interessante interpretazione del testo trasportandolo nella nostra epoca, parlando di politica e attualità, dell’Italia che ogni giorno viviamo.
Più che Cesare, protagonista dell’opera, diventa Bruto: – Così come in Amleto – ci spiega Orofino – (l’omicidio del re si fonda su un’allucinazione, il fantasma del padre), e nel Macbeth (sono profezie di streghe a guidare l’uccisione di Duncan), Bruto assassina Giulio Cesare solo sulla base di una “figurazione” (l’uovo di un serpente). Gli mancano le prove di un concreto ”abuso di potere” da parte di Giulio Cesare (l’accusa non ha prove). La parola del Bardo ha un potere immaginifico che non ha eguali nella storia della letteratura mondiale. Bruto ne è impregnato a tal punto che le sue azioni scaturiscono da quella forza fantastica. –
A incorniciare il tutto la scenografia di Federica Buscemi che immediatamente chiarisce le idee e ci fornisce la chiave di lettura del regista: una bandiera dell’Italia fa da sipario in apertura, un podio leggio al centro della scena, come nel più attuale comizio politico attorno al quale ruotano tutti i personaggi, al posto delle quinte una bandiera capovolta.
Continua Orofino – Nel nostro spettacolo il “cesarismo” rappresentato è quello dei nostri tempi. I congiurati non potevano quindi che essere donne, cortigiane di notte e senatrici di giorno. Tra loro è Bruto il personaggio con il più elevato senso dello Stato. Tormentato dall’idea di uccidere l’affezionato Giulio Cesare e istigato dallo stratega e fine politico Cassio, Bruto diventerà presto il vero capo della congiura. –
Questo fine settimana le ultime repliche, dal 18 al 20, di questo classico del teatro impregnato di un pizzico di follia e diventato metafora contemporanea che vedrà in scena gli attori Alessandra Barbagallo, Egle Doria, Alice Ferlito, Cinzia Maccagnano, Serena Mazzone, Emanuele Puglia, Valerio Severino e Sebastiano Sicurezza.
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