Giudici contro Salvini. Il Tribunale civile di Bologna ha accolto il ricorso presentato da due richiedenti asilo, a cui era stata negata l’iscrizione all’anagrafe come previsto dal decreto sicurezza (e da una successiva circolare del Viminale). Secondo i magistrati «la mancata iscrizione ai registri anagrafici impedisce l’esercizio di diritti di rilievo costituzionale ad essa connessi, tra i quali rientrano ad esempio quello all’istruzione e al lavoro».
Il Tribunale ha anche sottolineato che la norma «non contiene un divieto esplicito di iscrizione per i richiedenti asilo, bensì evidenzia come il permesso di soggiorno per richiesta di asilo non costituisce titolo per l’iscrizione all’anagrafe».
Un caso analogo in Toscana dove qualche giorno fa il Tribunale di Firenze aveva accolto il ricorso di un cittadino somalo richiedente asilo, ospitato in una struttura di Scandicci. Anche in questo caso era stata rifiutata l’iscrizione all’anagrafe in base al «decreto Salvini» e come a Bologna, il giudice aveva dato invece parere positivo. «Ogni richiedente asilo, una volta che abbia presentato la domanda di protezione internazionale, deve intendersi comunque “regolarmente soggiornante”.
Immediata la reazione del vicepremier che su Twitter attacca: “Sentenza vergognosa. Se qualche giudice vuole fare politica e cambiare le leggi per aiutare gli immigrati, lasci il Tribunale e si candidi con la sinistra. Ovviamente faremo ricorso contro la sentenza, invito tutti i sindaci a rispettare la Legge”.
“A Bologna i giudici confermano che è illegittimo non iscrivere i migranti all’anagrafe. Matteo Salvini commenta questa decisione definendola “vergognosa”, ma vergognoso è un Ministro dell’Interno che scappa di fronte alla legge” ha dichiarato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.
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