Nella giornata internazionale dell’acqua il Forum siciliano Acqua e Beni Comuni chiede a tutti i sindaci e tutti i consigli comunali siciliani di accelerare verso la gestione pubblica e partecipativa del servizio idrico integrato attraverso la costituzione di una azienda speciale consortile quale gestore interamente pubblico a livello di Assemblea Territoriale Idrica.
In Sicilia sono ancora troppe le privatizzazioni del bene comune per eccellenza, sia a livello di sovrambito, con la multinazionale francese Veolia che detiene il 75% di Siciliacque (le tariffazioni applicate da Siciliacque sulla base della delibera di Giunta 249/2018 sono state ritenute illegittime dalla sentenza del TAR Sicilia del 10 febbraio 2020),
che di ambito, con gli spagnoli di Aqualia in Caltaqua nel nisseno, Acqua Enna nell’ennese ed una miriade di altri soggetti privati; (non sono servite le commissioni tecniche ai sensi della l. r. 19/15 sulla verifica delle inadempienze contrattuali ampiamente accertate per fare uscire i privati dalle gestioni). I privati continuano a fare profitto sull’acqua in sfregio della legge l.r. 19/15 vigente e soprattutto della volontà popolare referendaria che avrebbe dovuto cancellare, da ormai 10 anni, il profitto sulla gestione del bene comune per eccellenza.
Neanche i poteri sostitutivi della Regione con i Commissari ad acta hanno contribuito ad accelerare il passo; esemplare il caso di Agrigento dove si sarebbe da tempo dovuta costituire l’azienda speciale consortile deliberata dall’ ATI, ma l’attività commissariale a distanza di molti mesi risulta non pervenuta.
Un immobilismo che sempre più pare una scelta politica deliberata, sia di molti sindaci che della Regione, utile a far gestire ai privati i prossimi appalti e gli ingenti fondi europei per il rifacimento di reti ed impianti, sempre e solo per massimizzare il profitto, anziché per erogare un servizio essenziale in modo efficace, efficiente, economico e partecipato dalle comunità.
In tempi di pandemia è scandaloso che un servizio pubblico essenziale qual’è quello idrico sia ancora assoggettato al profitto; come ricorda Papa Francesco “sorella acqua non è una merce”.
Il Forum chiede un incontro urgente con la nuova Assessora regionale all’energia e servizi di pubblica utilità per capire in quale direzione intende muoversi per fare rispettare la legge e fa appello ai sindaci riuniti nelle ATI ad assumere la responsabilità che gli è attribuita dalla legge e dai cittadini nell’interesse delle proprie comunità.
Si scrive Acqua, si legge Democrazia!
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