Giorgio Trizzino (M5S): “Occorre rimettere al centro del dibattito politico il tema della sanità, volutamente tenuto ai margini di una campagna elettorale giocata sul piano delle ideologie e delle contrapposizioni che hanno fatto ripiombare il paese in un clima di violenza che fa tornare alla mente gli anni più bui della nostra Repubblica.” Lo afferma il medico Giorgio Trizzino, candidato con il Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati, collegio Palermo Libertà.
“Oggi più che mai in Italia ed in Sicilia è indispensabile un rilancio del finanziamento pubblico della Sanità. Assistiamo inermi ad uno Stato in ritirata, A partire dal 2013 i governi hanno programmato un contenimento della spesa per la sanità dal 7,1% del Pil al 6,4% previsto per il 2019 dall’ultimo Def (Documento di economia e finanza). Facendo un confronto con i paesi del G7 emerge un quadro inquietante: l’Italia è fanalino di coda per spesa pubblica sanitaria, mentre si registra un progressivo aumento della spesa privata. Il disegno volto a smantellare il SSN a vantaggio della sanità privata appare chiaro.”
“Ma non è necessario solo intervenire sulla la quantità della spesa – aggiunge Trizzino – occorre aumentare anche la qualità. Basti pensare ai 22,5 miliardi di euro sprecati ogni anno, calcolati dalla Fondazione Gimbe nell’ultimo Rapporto sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale. In pratica ogni 10 euro di spesa sanitaria 2 vengono bruciati inutilmente. A questo proposito un primo passaggio necessario ed urgente è quello di ridisegnarne i Livelli Essenziali di Assistenza attraverso un loro consistente sfoltimento basato sulle evidenze scientifiche e su criteri di costo ed efficacia.”
“Altro aspetto da tenere in considerazione – continua Giorgio Trizzino – è il problema degli eccessi diagnostici e delle terapie sproporzionate, che danneggiano la salute. Ecco perché diventa indispensabile promuovere la ricerca e l’insegnamento universitario sui temi dell’appropriatezza, come vero antidoto all’eccesso (come pure alla carenza) di diagnosi e trattamenti. Non è una partita di poco conte se consideriamo che ogni anno in Italia vengono bruciati quasi 7 miliardi di lire in farmaci, esami, ricoveri ed interventi inutili.
“Così facendo – conclude Trizzino – si potrebbe ad esempio eliminare subito il super-ticket. Mentre per quanto attiene l’abolizione dei ticket in generale, senza che questa comporti pesanti ricadute negative sulla spesa sanitaria, è prima necessaria una riforma del modello di remunerazione delle prestazioni sanitarie. E’ inoltre indispensabile recuperare l’importanza fondamentale della relazione medico – paziente basata su una comunicazione autentica e centrata sui bisogni delle persone.”
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