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Gioco pubblico a tutela della legalità e dei consumatori

ROMA (ITALPRESS) – Stimolare un confronto sul ruolo che l’industria del gioco legale riveste in relazione al presidio dell’ordine pubblico, della legalità, della tutela del consumatore e agli impatti sul sistema economico e occupazionale. Sono questi gli obiettivi dell’incontro “Gioco pubblico, legalità e tutela del consumatore”, organizzato da Lottomatica.


Il settore del gioco legale costituisce una importante risorsa per l’economia del Paese. Prima della pandemia il comparto impiegava 78.500 occupati diretti, per un totale di circa 150.000 persone considerando anche l’indotto, e contribuiva direttamente alla fiscalità generale con 11 miliardi, con 14 miliardi di valore aggiunto, 2 miliardi di valore di consumo indotto, 5 miliardi di effetti economici indiretti.


“Siamo stati chiusi 12 mesi per via del Covid e in questo periodo 4,5 milioni di italiani hanno giocato illegalmente, si tratta di quasi il 10% della popolazione adulta, un dato molto preoccupante. Questo è un momento per avviare una riflessione sui temi principali che riguardano il settore come la tutela de consumatore, la salute, il presidio della legalità. Questo confronto lo dobbiamo fare in maniera aperta perché il confronto non deve fare paura”, ha detto Guglielmo Angelozzi, Ceo di Lottomatica. Nel 2020, infatti, la prolungata chiusura della rete di vendita dovuta alla pandemia ha causato una drastica diminuzione della raccolta del gioco fisico, crollata del 47,2%, che a sua volta ha inciso in modo determinante sul calo dei contributi all’Erario, ridottosi del 36,2%. La chiusura delle attività, proseguita nel 2021 per un totale superiore ai 300 giorni, ha comportato inoltre uno spostamento più o meno consapevole dei consumi di gioco verso l’offerta illegale, che lo scorso anno avrebbe raggiunto il valore di ben 22 miliardi.


“Il gioco e le scommesse illegali, seppur stimandoli, hanno una diffusione enorme di 20 miliardi, il 20% della spesa immessa nel circuito, una cifra che è probabilmente valutata per difetto. Le indagini che evidenziano le infiltrazioni delle organizzazioni mafiose nella gestione de gioco illegale, soprattutto online, ci dicono di una presenza talmente consistente da farci comprendere che gli introiti sono ben altri”, ha spiegato Federico Cafiero De Raho, procuratore nazionale Antimafia. Il gioco pubblico rappresenta un efficace strumento per il mantenimento e il controllo della legalità sui territori, grazie alla sua articolata rete distributiva e al ruolo di crescente responsabilità affidatogli negli ultimi decenni. L’offerta lecita, con una rete di vendita stimata in circa 100.000 negozi specializzati e pubblici esercizi, intercetta la domanda di gioco e la indirizza verso prodotti sicuri e autorizzati, arginando così il mercato illegale tipicamente gestito dalla criminalità organizzata, contrastando fenomeni quali riciclaggio di denaro e l’evasione fiscale, garantendo la tutela del consumatore, la tracciabilita’ dei flussi finanziari e il rispetto delle normative vigenti. Le imprese del settore svolgono un servizio pubblico: operano in forza di una concessione statale e offrono prodotti le cui caratteristiche sono stabilite a priori dalla legge e dai regolamenti del ministero competente, quello dell’Economia, tramite l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.


È proprio sulla regolamentazione il sottosegretario al Mef, Federico Freni, ha evidenziato la necessità di stabilità “in grado di consentire standard di qualità normativa alti, invece abbiamo una regolazione pessima. L’unico modo per stroncare il cancro dell’illegalità e’ garantire un sistema regolatorio stabile, non posso accettare che ci sia un settore che non trova cittadinanza nel nostro ordinamento”. Infine il direttore di ADM, Marcello Minenna, ha annunciato che “dal 9 novembre su tutte le piattaforme Android e iOS verrà messa a disposizione la app dell’agenzia ADM ‘Gioco Sicuro’. Chiunque scaricando questa applicazione potrà verificare se quel sito o quella sala è regolare ed è connessa alla rete dell’Agenzia”, ha concluso Minenna.

Redazione

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