Con coraggio ma senza punti – La seconda sconfitta esterna consecutiva non consente al Catania, superato per 2-0 dal Genoa, di approfittare delle contemporanee battute d’arresto del Chievo e del Sassuolo; i rossazzurri hanno interpretato la gara odierna con coraggio e spirito di sacrificio ma la classifica non migliora, pur offrendo ancora l’opportunità di un pieno riscatto. Da lunedì mattina, tutti al lavoro in funzione della sfida al Cagliari, in programma sabato sera al Massimino.Plasil trequartista – L’assenza per infortunio di Barrientos e Castro e la squalifica di Bergessio azzerano il tridente di consueto titolare nel Catania, Maran è costretto a varare una soluzione di emergenza con Plasil a supporto di Keko in un modulo inedito, 3-5-1-1; a centrocampo Peruzzi e Biraghi agiscono larghi, in mezzo al campo Lodi, Rinaudo e Izco, la difesa a tre davanti ad Andujar è composta da Bellusci, Spolli e Rolin. Il Catania comincia la cercando di tenere le linee corte, l’idea è quella del pressing e della ripartenza; la velocità sulle fasce del Genoa è nota ed è da lì che passa tutto il gioco dei rossoblù: al 3° un cross da destra permette a Konate di girare di testa in area, conclusione alta. Le reazione dei rossazzurri è affidata a due fiammate di Keko, che al 4° ruba palla e conclude di sinistro da posizione defilata e un minuto dopo impegna Perin a terra, con un diagonale da destra. Buon Catania ma al 14°, al termine di un’azione di Sculli a sinistra, Antonelli piò calciare da pochi passi: Andujar si supera per respingere d’istinto, la sfera però finisce ancora sui piedi di Antonelli che stavolta riesce a mettere in rete, 1-0. I rossazzurri giungono in seguito fino alla trequarti il Catania anche agevolmente, trascinati dalle accelerazioni di Izco, ma poi il compito si complica terribilmente. Al 39° piove sul bagnato: il Catania perde Bellusci per doppia ammonizione, l’inferiorità numerica costringe Maran a richiamare sulla linea dei difensori sia Peruzzi a destra che Biraghi a sinistra, varando di fatto un 4-4-1.Ripresa senza guizzo La ripresa si apre con un cambio per il Genoa, Gasperini lascia negli spogliatoi Bertolacci, ammonito, e al suo posto inserisce Fetfatzidis. Il Catania ha uno spirito diverso, i rossazzurri nonostante l’uomo in meno cercano di aumentare l’intensità della manovra e di tenere i grifoni nella loro metà campo. Rinaudo e Izco danno tutto per recuperare palloni e rilanciare l’azione offensiva, le conclusioni a rete però rimangono il tallone d’achille della squadra, che fino al limite dell’area si esprime su buoni livelli. Al 65° Maran si gioca la doppia carta Fedato-Monzon, si accomodano in panca Lodi e Plasil, i neo entrati pur partendo da una posizione di centrocampisti sono chiamati a dare una grossa mano a Keko lì davanti. Lo stesso Keko al 27° lascia il posto a Leto, nel Genoa invece subentrano Cabral e Calaiò per Sculli e Antonini. Le mosse di Maran purtroppo non cambiano la pericolosità offensiva dei rossazzurri, che non riescono ad impensierire Perin; il Genoa invece da parte sua, sfruttando anche le ripartenze, in diverse occasioni sfiora il raddoppio. Al 69° Fetfatzidis su punizione di sinistro chiama Andujar ad una bella parata, all’80° Gilardino tutto solo davanti all’estremo difensore rossazzurro calcia sul fondo; all’85° il Genoa trova il raddoppio con un destro violento di Sturaro che in diagonale scarica in rete, 2-0. La partita finisce qui, il campionato certamente no.FormazioniGenoa (3-4-3): Perin; Antonini (83° Calaiò), Portanova, Burdisso; Motta, Sturaro, Bertolacci (46° Fetfatzidis), Antonelli; Sculli (59° Cabral), Gilardino, KonateCatania (3-5-1-1): Andujar; Bellusci, Spolli, Rolin; Peruzzi, Izco, Lodi (65° Monzon), Rinaudo, Biraghi; Plasil (65° Fedato); Keko (72° Leto)
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