Politica

Gelarda: “Illuminazione Palermo città con impianti più vecchi d’Italia”

“A Palermo, in alcuni quartieri la luce arriva ancora grazie agli impianti dell’era di Ciancimino. Questo il frutto di 40 anni di gestione Orlando. I punti luce a Palermo sono pochi in senso assoluto. Basti pensare che Palermo, almeno sulla carta, ha 46 mila punti luce tanti quanti ne ha Bologna. Che però ha la metà degli abitanti,  e una superficie comunale meno estesa del  20%. Mentre Torino più piccola come estensione del capoluogo siciliano, anche se più popolosa, ha più di 100 mila punti luce” – dichiara il consigliere Igor Gelarda.

“Ad aggravare la situazione è che gli impianti di Palermo sono vecchi, anzi vecchissimi. Quasi la metà di quelli in funzione sono stati realizzati tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta. Addirittura fino a pochi anni fa sopravvivevano ancora impianti degli anni 50: per capirci in alcune zone di Palermo sono ancora attivi impianti di illuminazione realizzati ai tempi di Ciancimino – dichiara il consigliere comunale Igor Gelarda. Negli ultimi 10 anni, invece, sono stati impiantati appena 5 mila punti luce, quasi tutti collegati alla nascita del tram.  Inoltre circa un migliaio di pali ammalorati, e a rischio caduta, sono stati rimossi negli ultimi quattro anni, la stragrande maggioranza dei quali senza essere mai stati rimpiazzati per mancanza di fondi. Gli impianti più vecchi, ormai si tratta di roba da archeologia industriale, risalenti agli anni 60/70 si trovano all’ Arenella, a Mondello, ma anche in alcune zone del Policlinico e del Civico.

A Palermo esistono ancora cabine della pubblica illuminazione che per funzionare hanno bisogno di bobine ormai fuori produzione da 30 anni, e che quando si guastano devono essere mandate a Reggio Emilia per la rigenerazione, con tempi lunghissimi e risultati incerti. Questo è il quadro drammatico che emerge dalla risposta ad una interrogazione che ho presentato al comune di Palermo. La responsabilità non è di AMG che gestisce gli impianti. A occuparsi di ammodernare e a fare i lavori, dovrebbe essere il proprietario degli impianti, cioè il Comune. 

Si tratta di una situazione veramente penosa, con intere strade senza luce o con illuminazione insufficiente. Con l’aggravante che in moltissimi casi la mancata potatura degli alberi copre l’illuminazione esistente. Il risultato è che la città è poco e male illuminata. Questa è la cartina al tornasole della gestione Orlando, che durante il suo quarantennio, ha investito poco o niente su una cosa cosi preziosa come l’illuminazione pubblica. Questa è il biglietto da visita con cui si stanno per presentare, alle prossime elezioni comunali, gli eredi di Orlando. Inutile dire che sarà una delle sfide importanti della nuova amministrazione comunale”.

Redazione

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